F16 all'Ucraina? Quali Stati sono favorevoli all'invio e chi invece si oppone

Incassati i carri armati, il governo ucraino è ripartito subito "all'attacco" tornando a chiedere jet da combattimento occidentali per mettere in sicurezza lo spazio aereo del paese

L'Ucraina vuole gli F16 e i sottomarini (dopo i carri armati). Ma la Germania dice no
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Venerdì 27 Gennaio 2023, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 12:38

Incassati i carri armati, il governo ucraino è ripartito subito "all'attacco" tornando a chiedere jet da combattimento occidentali per mettere in sicurezza lo spazio aereo del paese. «Adesso abbiamo bisogno anche di F16, F35, Eurofighter, Tornado e navi da guerra», ha rilanciato il viceministro degli Esteri ucraino, Andrij Melnyk, ricevendo in questo caso il no secco di Scholz. La Germania e la Nato non invieranno infatti caccia né soldati. Infatti già i tank Leopard e degli Abrams sono stati sufficienti a far salire alle stelle la tensione con Mosca. "Ora abbiamo nuovi compiti davanti a noi: ottenere i jet da combattimento occidentali, nuove sanzioni e l’attuazione della Formula di pace”, cioè i 10 punti per la chiusura del conflitto proposti dal presidente ucraino Zelensky, come ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, a seguito dell’annuncio tedesco e statunitense di inviare i loro carri armati in Ucraina. Posizione ribadita anche da Yuriy Sak, consigliere del ministro della Difesa ucraino, che ha spiegato a Reuters come "il prossimo grande ostacolo sarà ottenere in fretta i jet da combattimento", anche se altri funzionari vorrebbero prima incassare missili a lungo raggio e i missili balistici Atacms. Tuttavia - come spiegato anche da "Wired" - l’invio di queste armi resta improbabile, a causa del timore che possano essere usate per colpire obiettivi entro i confini della Federazione russa.

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I SOTTOMARINI

Secondo Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, la richiesta di sottomarini fatta dall'Ucraina alla Germania è una  inutile "soprattutto considerando che presto il regime di Kiev non avrà più il mare".

Il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, ha confermato poi che «un'escalation interna della guerra in Russia è inevitabile». Dichiarazioni che il portavoce del Cremlino ha letto come «una conferma della correttezza» della decisione di avviare "l'operazione militare speciale" in Ucraina, «per proteggerci da questo pericolo». E mentre Putin promette che la Russia non consentirà che vengano minacciati «i suoi territori storici» del Donbass, fanno paura le notizie delle esercitazioni della Marina militare russa con il missile ipersonico Zirkon. La pace insomma resta un miraggio, la guerra continua e si corre alle armi. Il segretario della Nato Stoltenberg ha chiesto ai membri dell'Alleanza di andare oltre il 2% degli investimenti per la difesa, mentre il Pentagono ha annunciato un aumento di sei volte della produzione di proiettili da 155 millimetri, quelli di cui le forze ucraine hanno più bisogno. Il conflitto sarà ancora lungo.

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