Il fotomontaggio della vergogna, la donna incinta muore e la propaganda insinuava fosse falsa

Il fotomontaggio della vergogna, la donna incinta muore e la propaganda insinuava fosse falsa
di Franca Giansoldati
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Lunedì 14 Marzo 2022, 10:35

Mentre arrivava la conferma della morte della ragazza incinta e del bambino che portava in grembo, fotografata alcuni giorni fa mentre veniva evacuata da un ospedale pediatrico bombardato nella città ucraina di Mariupol, in Italia continuano a circolare sui social le immagini di una vergognosa propaganda che mette in dubbio che (anche) quello scatto sia reale e non il frutto del solito fotomontaggio o di un set cinematografico. Mai come in questa guerra la macchina del discredito funziona a pieno ritmo con lo scopo di generare equivoci, avanzare sospetti e far passare per falsità l'attività rischiosa e difficile dei fotoreporter e dei giornalisti che sono sul campo, sotto le bombe per raccontare e informare l'evidente violenza dell'attacco russo sui civili.

La disinformazione della propaganda russa avanza usando ogni tipo di social, rimbalzando da Telegram a Whatsupp a Facebook.

In questo caso il messaggio di propaganda inviato anche sulle chat mostra la fotografia sfocata della ragazza che poi è morta con il suo bambino ripresa qualche tempo fa, magra e con gli short, accanto ad altre due immagini prese invece sotto i bombardamenti di Mariupol.

La prima immagine è quella della gestante che esce sconvolta dall'ospedale distrutto, sporca di sangue, tenendosi il pancione e cercando di non perdere l'equilibrio su una scala piena di calcinacci appena bombardato dai missili russi. La seconda mostra la sfortunata madre sulla barella con il bambino che avrebbe dovuto nascere di lì a poco. Entrambe le foto sono state accostate in modo malizioso alla ragazza della barella, ma in versione magrissima e in short, insinuando come tutto sia stato costruito ad arte dagli ucraini per trarre in inganno. Il messaggio di accompagnamento che è arrivato su Whatsupp è eloquente: «A sinistra, a gennaio è in grande forma, a destra incinta e quasi pronta al parto; che gravidanza veloce!»

 
Oggi purtroppo la notizia terribile della morte della ragazza in barella. Lo riferiscono i media internazionali, certificando una conferma che nessuno avrebbe mai voluto appurare. La donna all'ottavo mese di gravidanza era stata trasportata d'urgenza in un altro ospedale dopo l'attacco russo avvenuto la scorsa settimana. Un fotografo la aveva ripresa distesa su una barella, mentre si teneva con le mani il grembo insanguinato, il volto sfigurato da uno spasmo di dolore. La foto simbolo di Mariupol aveva subito fatto il giro del mondo in pochi minuti, indignando la comunità internazionale per la crudeltà dei bombardamenti su obiettivi civili. Nonostante il rapido intervento, i medici non sono riusciti a salvare né lei, né il bimbo. La propaganda, intanto, anche in Italia continuava a diffondere falsità. 

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