Ucraina, generale Tricarico: «Deluso da Zelensky, la visita negli Usa non è un segno di distensione»

L'ex militare afferma che è in continuità con l'innalzamento della tensione, tanto che c'è stata la reazione rabbiosa di Putin

Ucraina, generale Tricarico: «Deluso da Zelensky, la visita negli Usa non è un segno di distensione»
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Sabato 24 Dicembre 2022, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 08:53

Per il generale Tricarico la visita di Zelensky negli Stati Uniti è una delusione. «Questa visita mi ha deluso, è un evento che va ancora una volta contro la distensione e non ne avevamo bisogno. La visita è servita a rassicurare gli ucraini e a rinforzare la coalizione di chi li supporta, evitando crepe, però non è un segno di distensione». Anzi. L'ex militare afferma che è in continuità con l'innalzamento della tensione, tanto che c'è stata la reazione rabbiosa di Putin. Il commento è del generale Leonardo Tricarico presidente della Fondazione Icsa (Intelligence culture and strategic analysis) ed ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica militare commentando la missione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky negli Usa.

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Perché Zelensky avrebbe deluso

«Oggi c'è bisogno di un Biden che non dia per scontato che Putin non vuole negoziare, potrebbe non essere così ed anzi è verosimile che non sia così - sottolinea - Ci si nasconde dentro presunte e inverosimili intenzioni di Putin per non procedere al percorso negoziale». «Questa guerra mostra di non finire perché gli Usa non lo vogliono e i contenuti di questo incontro ne sono un'altra testimonianza», aggiunge il generale Tricarico. «È importante che chi può faccia sentire la propria voce, possibilmente in coro, soprattutto l'Europa, affinché si inizi a delineare un percorso negoziale e anche i contenuti del negoziato, perlomeno quelli di partenza - conclude - Sono convinto che il fatto che Biden possa chiamare Putin a negoziare possa far venire meno grossa parte dell'animosità russa».

Il nodo missili Patriot

«Putin ha detto che il sistema Patriot è obsoleto: ha ragione se si riferisce alle versioni degli anni '80, che erano imprecise e più volte hanno mancato il bersaglio, poi la casa produttrice ha fatto delle versioni successive fino ad arrivare a un sistema molto preciso.

Andrà vista quale tipologia sarà fornita all'Ucraina, si tratta comunque di un sistema puramente difensivo a protezione di minacce aeree, droni, elicotteri, velivoli e missili». Lo afferma all'Adnkronos il generale Dino Tricarico presidente della Fondazione Icsa (Intelligence culture and strategic analysis) ed ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica militare sulla decisione americana sulle nuove forniture di armi all'Ucraina. «Si tratta di sistemi che hanno una copertura piuttosto limitata quanto a protezione del territorio, sono concepiti per difendere obiettivi come un aeroporto, un centro di creazione e distribuzione di energia, aree delimitate - continua - Sono sistemi mobili, possono essere spostati a seconda delle aree da proteggere». «Sono mezzi forniti forse in ritardo, ma possibile che il motivo sia che si tratta di mezzi costosi e tecnologie che gli americani non vogliono cedere specie nelle versioni più aggiornate - conclude - L'aspetto importante è che sono stati forniti numerosi kit di precisione ossia sistemi che vengono inseriti negli armamenti di lancio e caduta per renderli più precisi».

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