Guerra Ucraina, le carte segrete del Pentagono: quali Paesi hanno inviato forze speciali e cosa fanno sul campo

Secondo i file trapelati sul web la Gran Bretagna addestra i soldati ucraini e affianca le truppe nelle operazioni militari contro i russi

Ucraina, le carte segrete del Pentagono: quali Paesi hanno inviato forze speciali, cosa fanno e perché
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Mercoledì 12 Aprile 2023, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 12:53

Il Regno Unito è il Paese con il maggior numero di forze speciali operanti in Ucraina. È quanto trapela da uno dei documenti top secret del Pentagono diffusi in rete e, scrive la Bbc, conferma ciò che da un anno è oggetto di silenziose speculazioni. Ovvero che la Gran Bretagna addestra i militari di Kiev e affianca le truppe nelle operazioni militari contro i russi. I file rivelati dipingono un quadro particolareggiato della guerra in Ucraina, compresi i dettagli sensibili dei preparativi di Kiev per una controffensiva primaverile. E uno, in particolare, elenca le forze alleate sulle quali in presidente Volodymyr Zelensky può contare sul campo di battaglia.

I contingenti

Secondo il documento, datato 23 marzo, il Regno Unito ha il più grande contingente di forze speciali in Ucraina (50), seguito da Lettonia (17), Francia (15), Stati Uniti (14) e Paesi Bassi (1). La carta, che era catalogata a livello «top secret», non dice dove si trovino le forze o in quali operazioni siano attualmente impegnate. Il numero è all’apparenza contenuto, tuttavia è la qualità di queste truppe a fare la differenza: le forze speciali sono per loro stessa natura altamente efficaci. Ed è probabile che, a seguito della diffusione dell’informazione, Mosca sfrutti la notizia a livello propagandistico, sostenendo come fa negli ultimi cinque mesi che il confronto non è solo con l’esercito Ucraino bensì anche con la Nato.

In linea con la sua politica consueta su tali questioni, il ministero della Difesa del Regno Unito non ha commentato, ma in un tweet ha affermato che la fuga di presunte informazioni riservate ha dimostrato quello che ha definito un «elevato tasso di inesattezza: i lettori dovrebbero essere cauti nel prendere alla lettera notizie che hanno il potenziale per diffondere disinformazione».

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Addestramenti

Le forze speciali britanniche sono composte da diverse unità militari d’élite con distinte aree di competenza e sono considerate tra le più capaci al mondo. E il Regno Unito è fin dall’inizio uno dei principali sostenitori dell’Ucraina, secondo dopo gli Stati Uniti per invio di aiuti militari a Kiev. Ma già a maggio di un anno fa l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, citando una fonte interna all’apparato di sicurezza di Mosca, scriveva che almeno venti esperti di sabotaggio delle forze speciali britanniche Sas erano stati schierati nell’Ucraina occidentale. Più precisamente nella regione di Leopoli. Secondo quanto riportato dalla Reuters il comitato investigativo di Mosca ha finito per essere indotta a credere, in seguito al rapporto ricevuto dal fronte ucraino, che i membri del Sas britannico erano stati inviati «per assistere i servizi speciali ucraini nell’organizzazione di sabotaggi sul territorio dell’Ucraina».

Non è un segreto che Londra abbia inviato, almeno in passato, addestratori in Ucraina per formare un esercito che si è rivelato più preparato e agguerrito di quanto Mosca di aspettasse. Gli addestratori militari che operano all’estero provengono in genere dalle forze speciali e nel caso dell’Ucraina potrebbero essere in loco da più di un anno per istruire le truppe di Kiev all’utilizzo delle famigerate armi anticarro (come si sistemi Nlaw e Javelin) che hanno fatto strage di tank russi, e che Kiev chiedeva di ricevere dalle potenze occidentali per prepararsi a respingere l’invasione. «Con un alto grado di probabilità, questi specialisti sono arrivati per migliorare le capacità e l’efficienza dei servizi speciali ucraini nel coordinare le attività dei gruppi di sabotaggio nei territori dell’Ucraina controllati dalle truppe russe», riportavano fonti della sicurezza che hanno illustrato la situazione al comitato d’inchiesta presieduto da Alexander Bastrykin, investigatore russo e amico di Vladimir Putin.

L’inchiesta

Tra i documenti diffusi online c’è anche una lista della risposta di ciascuno Stato, che include 38 Paesi europei, alla richiesta di «armi letali» e di addestramento da parte dell’Ucraina. Si scopre così che la Serbia, l’unico Paese d’Europa che ha rifiutato di imporre sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, si sarebbe invece detta d’accordo a inviare armi a Kiev e le starebbe già consegnando. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha affermato che il Dipartimento di giustizia ha aperto un’indagine penale ed è determinato a identificare il responsabile della fuga di notizie. «Continueremo a indagare e a esaminare ogni indizio fino a quando non troveremo la fonte di questo e la sua portata», assicura Austin, primo alto dirigente americano a commentare la pubblicazione dei documenti riservati. Quanto ai contraccolpi per Kiev, il consiglio nazionale per la sicurezza ha smentito che ci siano cambiamenti nei piani militari dell’Ucraina in seguito alla fuga delle informazioni segrete: «Posso dire che il numero di persone che sanno dei nostri piani è estremamente limitato. I dati di certe operazioni, il numero di unità, chi è coinvolto e in quale direzione sono informazioni top secret», garantisce il segretario del consiglio Oleksiy Danilov.

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