«Vieni qui amico mio, striscia fino a me. Vuoi tornare a casa? E allora striscia fino a me». «Non posso, sono ferito alle gambe». «Striscia qui lo stesso, feccia, ma prima dimmi perché sei venuto qui». Il video di 90 secondi con il surreale dialogo sul campo di battaglia tra un soldato ucraino e uno russo è stato postato ieri su Twitter da un analista militare russo, Kamil Galeev, che sta studiando le ragioni delle pessime performance dell'esercito di Mosca durante l'invasione in Ucraina.
Mariupol, Alena Zagreba riprende gli attacchi russi: «Come in un horror»
Ucraina, le storie di chi torna: «Non posso stare lontana da mio marito»
Il dialogo tra soldati nemici
Il dialogo fra i due nemici è figlio dell'efficacia della tattica militare ucraina. Il soldato di Kiev, infatti, nascosto nella foresta, ha appena distrutto con un razzo un camion di rifornimento dell'armata russa e il soldato ferito è l'unico sopravvissuto dell'equipaggio del grosso mezzo, sbandato, e che intanto sta prendendo fuoco.
I due soldati improvvisamente si ritrovano su un terreno umano e militare al tempo stesso: parlano la stessa lingua, sono a una trentina di metri l'uno dall'altro e hanno molte cose in comune, anche se non si fidano l'uno dell'altro e l'ucraino si gode la sua vendetta con un misto di ironia e di ferocia.
Le parole di scherno
L'ucraino sfotte il russo: «Brutta cosa perdersi», gli grida, ben nascosto nella sua buca sapientemente scavata nel bosco.
Z-army pushing forward and leaving the unoccupied territory behind gave an opportunity to launch exactly that type of warfare Ukrainians had been preparing for. As a result they started a full scale guerrilla war ravaging Russian supply convoys and army columns. Watch this video: pic.twitter.com/OV55Hxi3fl
— Kamil Galeev (@kamilkazani) April 6, 2022