La giovane, Marina, di 19 anni, era una studentessa universitaria di Karachi, appartenente ad una famiglia tradizionalista Pashtun. Quando il cugino e fidanzato, che abitava a Swat, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, è andato a farle visita, ha scattato una foto con lei, che poi ha mostrato ad amici e parenti quando è tornato a casa. Venuto a conoscenza del fatto, il padre di lei, infuriato, è andato a Swat, dove ha ucciso a colpi di pistola il giovane. Poi è tornato a Karachi, dove ha avvelenato la figlia, cercando di fare passare la sua morte come un suicidio.
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