L'ex moglie è incinta del nuovo compagno, lui la uccide sparandole alla pancia

L'ex moglie è incinta del nuovo compagno, lui la uccide sparandole alla pancia
di Alix Amer
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Giovedì 24 Gennaio 2019, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 18:38

Olga Ukhova, 41 anni, era incinta di otto mesi quando l’ex marito Dmitrij Golubtsov l’ha prima picchiata con una mazza e poi crivellarla di colpi. La bambina che aveva in grembo era del suo nuovo compagno «e lei era finalmente felice», dicono le amiche sconvolte. Il divorzio da Dmitrij era arrivato da poco tempo quando, domenica scorsa, aveva deciso di tornare nella loro vecchia casa per saldare delle bollette e chiudere i conti per sempre con il passato. Ma era una trappola, il tempo di attraversare l’uscio dell’appartamento quando è stata colpita violentemente alla testa e poi centrata al viso con un colpo di pistola, altri proiettili sono stati scaricati sulla pancia «per essere certo di aver ucciso la bambina».
 

 


Accecato dalla gelosia per lui quel bambino non doveva nascere e così ha messo in piedi il piano per eliminarle entrambe. La mattanza si è consumata nel distretto di Sheksninsky, nella regione di Vologda, in Russia. L’uomo dopo il folle gesto ha scaricato il corpo della donna lungo un’autostrada, più precisamente sulla carreggiata in direzione del Osyutino, a un chilometro di distanza dai villaggi di Yurochkino e Slavyanka. Subito dopo aver abbandonato il corpo martoriato della ex moglie ha chiamato un amico per confessare tutto. È stato lo stesso amico a telefonare immediatamente alla polizia e ad indicargli la posizione e l’auto su cui viaggiava Dmitrij. Quando una pattuglia ha rintracciato il veicolo ha tentato di bloccarlo, ma lui come se non bastasse ha aperto il fuoco colpendo al collo l’ufficiale, Viktor Belinsky, attraverso il parabrezza.

Il coraggioso capitano della polizia barcollando è sceso dall’auto intimandogli di fermarsi ma poi è crollato a terra. A quel punto l’ex marito geloso ha usato la sua pistola per togliersi la vita. Una storia che ha sconvolto l’intera comunità di Sheksninsky. Il poliziotto trasportato in ospedale resta ancora in terapia intensiva. Un vicino di casa, Nikolay Sitnikov, ha detto: «Le ha sparato all’addome, alla testa. Come ha potuto farlo? Era un mostro e non lo sapevamo». Olga aveva anche un figlio adulto, arruolato nell’esercito russo, lo aveva avuto da una precedente relazione, e da qualche anno gestiva la sua piccola impresa con successo. Natalia Letenkova, funzionario del comitato investigativo, ha spiegato che l’omicida aveva precedenti penali per teppismo, uso di armi da fuoco e violazione delle regole del traffico.
Un’amica, Anna Belyaeva, sotto choc ha sottolineato: «Ha sempre frequentato la nostra famiglia, era buono. Non ha mai dato motivo di preoccupazione». Ma purtroppo non era così. 

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