Saima, 34enne madre di quattro bimbi, fu assassinata in maniera brutale in casa sua mentre i figli dormivano al piano di sopra: 68 coltellate che fecero scempio del suo corpo, mozzandole una mano e quasi staccandole la testa. Subito dopo l'omicidio Sabah tentò in tutti i modi di depistare le indagini raccontando di un'intrusione effettuata da sconosciuti entrati in casa per rubare mentre lei era sotto la doccia. Il suo racconto ebbe vita breve: la polizia trovò in camera sua alcuni suoi indumenti macchiati di sangue e un coltello insanguinato con il suo dna: una volta smascherata e arrestata vennero alla luce altri inquietanti dettagli che indicavano chiaramente come l'omicidio fosse premeditato, e non scaturito da un momento d'ira. Le ricerche sulla cronologia internet del suo pc indicarono come avesse effettuato più volte ricerche relative a come avvelenare qualcuno e come farla franca. Inoltre aveva contattato un uomo noto come "The Fixer", sedicente prete di magia nera", decisa a dargli 5.000 sterline per uccidere sua sorella.
Un piano scattato quando Sabah seppe che Hafeez Rehman, il cognato del quale era amante da 4 anni e del quale era rimasta incinta per poi abortire, voleva interrompere il rapporto con lei e trasferirsi altrove con la famiglia. Una volta compreso che stava per perdere le due persone che più le erano vicine, la sua mente è impazzita: se lei non poteva avere il suo Hafeez, non lo avrebbe avuto neanche sua sorella. Lui, davanti a tanto orrore, è rimasto colpito da uno choc che non lo abbandonerà per il resto della sua vita. «Non avrei mai ingaggiato una relazione con lei se avessi saputo che tipo di persona era e di cosa potesse essere capace». Quando lo ha capito era ormai troppo tardi.
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