Turiste uccise in Marocco, dov'è il Monte Atlante: paradiso del trekking e dello scialpinismo

Turiste uccise in Marocco, dov'è il Monte Atlante: paradiso del trekking e dello scialpinismo
di Stefano Ardito
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Venerdì 28 Dicembre 2018, 19:40
L’uccisione da parte di terroristi islamici delle due escursioniste scandinave è un duro colpo contro l’ecoturismo in Marocco. La catena dell’Alto Atlante, che culmina nei 4167 metri del Toubkal, è protetta da un Parco nazionale, ed è da decenni una meta frequentata dagli appassionati di montagna europei. Tra la primavera e l’autunno, migliaia di trekker salgono a piedi, dal villaggio di Imlil, verso i 3200 metri del rifugio e la cima del Toubkal. D’inverno e all’inizio della primavera, il loro posto viene preso dagli appassionati dello scialpinismo. Le gole di Todhra, sul versante dell’Atlantico, attirano tutto l’anno gli arrampicatori. La quota elevata delle vette fa sì che la neve sull’Alto Atlante sia di solito abbondante.

La vicinanza ai monumenti di Marrakech, ma anche a Ouarzazate e al deserto, permette di inserire questi percorsi sportivi in un viaggio di grande fascino. La vicinanza all’Europa, e la possibilità di utilizzare anche dei voli low-cost verso gli aeroporti di Casablanca, di Marrakech e di Fès fa delle montagne dell’Atlante una meta particolarmente apprezzata. Il trekking e lo scialpinismo, da anni, danno lavoro a centinaia di persone a Imlil e negli altri centri ai piedi dell’Atlante. Grazie agli escursionisti e agli scialpinisti lavorano guide, alberghi, ristoranti e rifugi, mulattieri che si occupano del trasporto degli sci e degli zaini fino ai rifugi. Agenzie specializzate in turismo avventuroso e trekking esistono in molte città del Marocco.

Gli itinerari a piedi o sugli sci sul Toubkal e nelle altre valli dell’Atlante, in questi giorni, di festa, compaiono nei programmi di numerose agenzie specializzate e guide alpine italiane. “Siamo stati i primi a piangere le vittime, uccise da criminali disumani” spiega Mohammed Maachou, titolare dell’agenzia Toubkal Trekking. “L’Atlante è ancora una meta sicura per gli appassionati di montagna. In questi giorni la polizia ha aumentato i posti di controllo lungo i sentieri”. Negli ultimi anni, anche grazie a progetti di cooperazione internazionale, l’afflusso di camminatori europei ha interessato anche i massicci del Jebel Sirwa e del Jebel Sahrho, tra l’Alto Atlante e il deserto del Sahara.

La catena del Medio Atlante, nei pressi di Azrou e di Ifrane, ha forme più arrotondate e culmina intorno ai 3000 metri di quota.
Turisti ed escursionisti marocchini ed europei lo apprezzano a causa delle sue foreste di cedri, e alle scimmie che si lasciano fotografare facilmente. Altri attacchi contro turisti e camminatori rischiano di trasformare le montagne del Marocco in un deserto.
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