Turista italiana morta in Croazia, annegata a Ferragosto dopo un tuffo dalla barca

Turista italiana morta in Croazia, annegata a Ferragosto dopo un tuffo dalla barca
di Luca Anzanello
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Martedì 18 Agosto 2020, 11:11 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 21:00

Tragedia di Ferragosto nei mari della Croazia: docente e avvocato coneglianese si sente male mentre nuota dopo un tuffo in mare e annega. La donna, Grazia Antonia Zanco, 65enne, insegnava all'istituto tecnico Marco Fanno, risiedeva a Conegliano ma era originaria di Colfosco di Susegana. A comunicare la scomparsa dell'insegnante alla segreteria del Fanno sarebbe stato direttamente il compagno con lei in vacanza. 
La professoressa da una decina di anni aveva la cattedra di diritto e relazioni internazionali nello storico istituto di istruzione superiore che sorge a pochi passi dalla circonvallazione.

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LA RICOSTRUZIONE
Secondo la prima ricostruzione, nel pomeriggio di domenica la Zanco, che si trovava in vacanza lungo la costa croata, avrebbe deciso di concedersi un'uscita in barca. Dal natante, si sarebbe tuffata in acqua ma dopo qualche istante avrebbe accusato un malore rivelatosi fatale al punto da rendere vano ogni tentativo di soccorso. La morte sarebbe sopraggiunta per annegamento. Inutili i soccorsi per cercare di rianimare la donna: l'insegnante sarebbe morta dopo le prime bracciate. 
La notizia del decesso sarebbe stata comunicata ieri mattina dallo stesso compagno all'istituto scolastico per il quale la Zanco lavorava da una decina di anni dopo una precedente esperienza di insegnamento all'istituto tecnico Sansovino di Oderzo, e si è diffusa tra il personale docente e quello non docente e di conseguenza anche tra gli allievi dell'insegnante. Fino alla tarda serata di ieri non all'amministrazione comunale e al comando della Polizia locale non erano giunte comunicazioni ufficiali dalle autorità croate o internazionali che attestassero la scomparsa della stimata legale e docente. 

CHI E'
Nata nel 1955, nubile e con l'anziana madre ancora in vita, Grazia Antonia Zanco era pronta a congedarsi definitivamente dal mondo dell'insegnamento tra un paio di settimane: l'1 settembre era la data che avrebbe significato il suo addio all'insegnamento dopo una lunga carriera. 
Al Fanno insegnava diritto, in particolare agli studenti del biennio dell'indirizzo tecnico. Considerata molto preparata da colleghi e alunni, e al di là del lavoro era una donna molto riservata, gelosa della propria privacy. L'insegnante aveva fatto parte anche di nuclei di valutazione dei docenti, aveva presieduto diverse commissioni per gli esami di maturità ed era stata componente di commissioni per l'abilitazione alla professione di perito agrario.

Nel suo ultimo anno scolastico in servizio al Fanno, era stata una delle componenti dell'organo di garanzia della scuola. Proprio ll'inizio del nuovo anno scolastico, o comunque a settembre, la scuola avrebbe organizzato una cerimonia per ringraziare la Zanco e altri colleghi neo pensionati per il servizio svolto a favore delle giovani generazioni. Un appuntamento rimandato dall'inizio dell'estate all'inizio dell'autunno a causa delle misure anti covid. Oltre che insegnante di scuola superiore, la professoressa Zanco era anche avvocato, con sede di lavoro in città e a Pordenone. Anche il mondo forense, perciò, ha cercato in ogni modo tra domenica e ieri di avere conferme del decesso e della sua dinamica.

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