Trump, prima il processo, poi il tour a caccia di «traditori»

Trump, prima il processo, poi il tour a caccia di «traditori»
di Flavio Pompetti
4 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Febbraio 2021, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 09:06

Niente Twitter e Facebook, zero conferenze stampa e interviste, rare le uscite dal recinto di Mar a Lago. Le due ultime settimane dopo la partenza da Washington, Donald Trump ha mantenuto un basso profilo pubblico, interrotto solo da una foto opportunity mentre distribuiva banconote da cinquanta dollari ad alcuni dei suoi fan a Palm Beach. L'ex presidente gioca molto a golf ed è circondato dall'affetto dei suoi famigliari. «Per la prima volta da molto tempo lo vedo autenticamente felice», dice il suo portavoce Jason Miller, uno dei pochi funzionari rimasti fedeli dopo quasi cinque anni di avventura politica percorsi insieme.

Donald Trump sfida i democratici degli Usa sull'impeachment: «Non vengo a testimoniare»

Barack Obama a "Che tempo che fa", anticipazioni: intervista esclusiva sulla sua autobiografia besteller

Candidabilità

Il quadro idilliaco è raccomandato dai legali che si apprestano domani ad affrontare lo scrutinio del Senato, all'inizio del dibattimento per l'impeachment.

L'ex consulente Steve Bannon ha ammonito che le udienze saranno usate dai democratici per imbarazzare Trump e svilire la sua immagine agli occhi del Paese. La difesa punterà a minimizzare il ruolo che l'ex presidente ha avuto nel fallito tentativo insurrezionale del 6 gennaio e denunciare l'incostituzionalità di un procedimento che viene condotto contro di lui dopo l'abbandono della Casa Bianca.

La condanna sembra davvero improbabile: la maggioranza di due terzi necessaria per far passare l'impeachment appare lontanissima, vista l'indisponibilità a votarla di quasi tutti i repubblicani e persino di diversi democratici. Ma in ballo c'è molto più della semplice possibilità di Trump di sopravvivere al processo e mantenere la candidabilità a future elezioni. C'è il controllo del partito repubblicano, e la licenza per battersi contro i traditori che hanno firmato l'impeachment alla camera e hanno affossato la sua richiesta di ribaltare il risultato del voto di novembre.

Quando il procedimento sarà finito, Trump conta di lanciare un tour di denuncia, con un ciclo di comizi nei distretti ai quali appartengono i conservatori che gli hanno voltato le spalle. Il sito Business Insider cita la fonte anonima di una persona vicina all'ex presidente, secondo la quale Trump avrebbe commissionato la costruzione di una ruota della roulette con i volti dei suoi nemici al posto dei numeri. Nella stessa giornata di martedì Trump sarà impegnato anche sul fronte domestico in Florida. In settimana inizieranno i lavori a sue spese per lo smantellamento della piattaforma di atterraggio per gli elicotteri, che aveva ottenuto di costruire in deroga ai regolamenti locali durante gli anni della presidenza.

Domani il municipio di Palm Beach discuterà la legittimità della sua residenza permanente a Mar a Lago. L'illustre cittadino aveva firmato nel 1993 un accordo secondo il quale i soci della proprietà non erano autorizzati a risiedere per più di una settimana alla volta nelle case ospitate dal club, e non più di tre settimane l'anno. La ricca comunità della contea è divisa tra quanti sono felici di avere una tale personalità come vicino e molti altri residenti che non sopportano Trump, e tanto meno l'idea di vedere in futuro le strade intorno a Mar a Lago affollate da curiosi e da visitatori. Il legale del comune John Randolph ha offerto una scappatoia: Trump potrebbe essere considerato un dipendente a tempo pieno della società che amministra Mar a Lago e quindi esentato dal vincolo della dimora temporanea. La decisione dovrebbe arrivare entro domani.


Nuova piattaforma social

Sotto la coltre del silenzio brucia ancora l'esclusione dai social e la voglia di vendetta. Miller ha lasciato intendere che Trump potrebbe inaugurare una sua nuova piattaforma di comunicazione, con la quale tentare di ricostruire la base di 88 milioni di seguaci che vantava su Twitter. Nel frattempo detta i suoi messaggi, nella forma di attacchi politici dal linguaggio inequivocabile, a parenti e amici, perché li diffondano tramite i loro profili. E di fronte alle minacce di nuove censure, cerca di giocare d'anticipo. Giovedì ha mandato una lettera di dimissioni e di insulti al sindacato Sag Aftre al quale apparteneva come attore, per via dei cameo che ha girato in una mezza dozzina di film di successo. La direzione della Union, che aveva fissato per venerdì il provvedimento della sue espulsione, ha risposto con due parole: «Thank You».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA