Trump, le anticipazioni del libro-verità della nipote: «Imbrogli e vendette»

Trump, le anticipazioni del libro-verità della nipote: «Imbrogli e vendette»
di Anna Guaita
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Martedì 7 Luglio 2020, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 21:13
NEW YORK – Un «narcisista», un uomo che «ha praticato l'imbroglio come stile di vita», «ignorante», dedito a «meschine vendette», indifferente alla sofferenza del proprio fratello maggiore al punto di «andarsene al cinema» mentre quello veniva ricoverato in ospedale con un infarto che lo avrebbe ucciso. E queste non sono che alcune delle pillole al veleno che Mary Trump elenca nel suo libro-verità sullo zio Donald Trump e che stanno trapelando sulla stampa Usa.
 
Originariamente atteso in libreria all’inizio di agosto, il libro uscirà la settimana prossima, per l’enorme richiesta che lo ha già catapultato in cima alla lista dei best seller di Amazon. 

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“Too Much and Never Enough: How My Family Created the World’s Most Dangerous Man,” (Troppo e mai abbastanza: Come la mia famiglia ha creato l’uomo più pericoloso del mondo) non è che uno dei libri che questa estate sono destinati a complicare la vita di Donald e Melania. Due settimane fa è uscito il libro dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, “The room where it happened” (La stanza dove avvenne) che rivela i metodi «caotici» di Trump nella politica estera. E il primo settembre è atteso un un volume scritto da Stephanie Winston Wolkoff, già amica di Melania, che promette rivelazioni poco lusinghiere sulla first lady.

La portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, ha  risposto alle anticipazioni del libro con una fredda dichiarazione: “ È un libro di falsità, e questo è quanto”.
 
Ma fra tutti, il libro della 55enne nipote pare destinato a fare il danno maggiore. Se la gente comune non legge libri di politica estera come quello di Bolton, e se quello della Stephanie Winston Wolkoff riguarda essenzialmente la moglie del presidente, “Too much and never enough” è una pugnalata diretta al petto di Donald, con il condimento di una saga familiare segnata da «avidità, tradimenti e faide intestine», cioé con gli ingredienti stuzzicanti tipici dei blockbuster estivi.

Mary Trump, psicologa clinica e figlia del fratello maggiore del presidente, morto per infarto da alcolismo a soli 41 anni, chiaramente non ama lo zio, con il quale ha avuto una feroce lite per l’eredità del nonno Fred. Ma in un certo senso, cerca anche di spiegarne quelli che definisce «comportamenti contorti» dandone la colpa all'educazion che il nonno gli impartì, basata sulla «pressione estrema e rimproveri pubblici e violenti». 

Nel suo libro, Mary Trump ammette di aver votato per Hillary Clinton nel 2016 e sostiene di «non poter più rimanere zitta» dopo aver visto i tre anni della presidenza Trump: «Sotto la guida di mio nonno, e con la complicità, il silenzio e l’inazione dei suoi fratelli, Donald ha distrutto mio padre. Non posso lasciare che distrugga il mio Paese» scrive la psicologa. 

Mary peraltro cita varie volte la zia Maryanne, giudice federale in pensione, come una delle critiche più dure del fratello. Quando Donald si candidò, nel 2015, la sorella maggiore si disse molto scettica sulla sua elezione: ​«Non succederà mai, è un clown». E quando Mary le chiese:  ​«Ma la gente crede davvero che si sia fatto da solo?», la zia rispose ​ «Beh, da solo ha dichiarato fallimento cinque volte». Cattolica molto devota, Maryanne sarebbe stata anche indignata del sostegno che gli evangelici danno al fratello: ​«E’ sbalorditivo – si sarebbe sfogata con la nipote Mary -. Lui non ha nessun principio. Nessuno! Le uniche volte che è andato in chiesa è stato perché c’erano i fotografi»     
 
Fra le altre cose, Mary sostiene che Donald Trump ha imbrogliato anche nell’esame di ammissione universitaria che tutti gli studenti americani fanno alla fine del liceo, il Sat (Scholastic Aptitude Test). A sentir lei, Donald pagò un compagno perché facesse il test al posto suo, e grazie al voto molto alto ottenuto riuscì a farsi ammettere alla Wharton School of Business, presso la prestigiosa University of Pennsylvania, a Filadelfia.
 
Mary è stata la fonte anonima che due anni fa dette al New York Times le informazioni sulle frodi fiscali dello zio, che fruttarono al giornale un premio Pulitzer per il giornalismo investigativo.
 
Nelle scorse settimane il fratello minore di Donald, Robert, ha tentato di bloccare la pubblicazione del libro, citando un accordo di non divulgazione che la nipote aveva firmato dopo la morte del nonno Fred, il patriarca della famiglia e creatore della fortuna immobiliare ereditata da Donald. Il giudice ha sostenuto però che la casa editrice Simon & Schuster non era legata dall’accordo e ha dato il via alla pubblicazione.





 
 
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