Trump, il voto in Georgia per il Senato segna il futuro di Biden

Trump, il voto in Georgia per il Senato segna il futuro di Biden
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Martedì 5 Gennaio 2021, 19:31

Il futuro dell'America, almeno per i prossimi due anni, passa dalla Georgia, dove oltre sette milioni di elettori sono stati chiamati alle urne per i due ballottaggi che decideranno le sorti del Senato e della legislatura sino alle elezioni di Midterm del 2022. Qualora vincessero entrambe le sfide, i dem avrebbero 50 senatori come i repubblicani, ma la vicepresidente Kamala Harris farebbe da ago della bilancia. Se invece il Grand Old Party conquistasse almeno uno dei due seggi, manterrebbe la maggioranza e Joe Biden sarebbe costretto a negoziare ogni legge e ogni nomina. Col rischio di un sabotaggio permanente, se nel partito repubblicano prevalesse la linea dura e divisiva di Donald Trump.

Il voto in Georgia è diventato quasi un referendum su di lui e un bivio tra due visioni del Paese. «Non possiamo permettere che i democratici rubino anche il Senato, queste elezioni sono l'ultima occasione per difendere e salvare l'America che amiamo, l'ultima linea di difesa», ha tuonato il presidente uscente nel suo ultimo comizio a Dalton, rilanciando le sue infondate accuse di brogli ed evocando con un eventuale successo dem una deriva socialista. «Non prenderanno questa Casa Bianca, combatteremo come dannati», ha promesso, alimentando i timori di una escalation dello scontro sulla certificazione dei voti del collegio elettorale, prevista domani al Congresso. I repubblicani sono divisi ma 140 deputati e 14 senatori sono pronti a contestare la vittoria di Biden, mentre davanti a Capitol Hill sono attesi migliaia di fan del presidente, dopo l'arresto del leader del gruppo di estrema destra Proud Boys Enrique Tarrio nella capitale per aver bruciato uno striscione Black Lives Matters rubato da una chiesa afroamericana.

Trump sta aumentando anche il pressing su Mike Pence, che presiederà la seduta: «Spero si schieri con noi, che non ci deluderà, altrimenti mi piacerà di meno», ha arringato minacciosamente, prima di twittare (infondatamente) che Pence «ha il potere di respingere gli elettori scelti in modo fraudolento».

Il controllo dem della Camera comunque rende impossibile il ribaltamento del voto del collegio elettorale. «La posta in gioco è altissima, questo Stato da solo può cambiare la traiettoria non solo per i prossimi anni ma per la prossima generazione», ha avvisato Biden. Anche Barack Obama ha ammonito che il voto ha una portata storica: «Vediamo come alcuni siano disposti a spingersi per mantenere il potere e minacciare i principi fondamentali della nostra democrazia», ha denunciato riferendosi chiaramente a Trump. Sull'esito delle sfide c'è grande incertezza. Sulla carta i senatori uscenti David Perdue (costretto alla quarantena anti Covid) e Kelly Loeffler sono favoriti (il primo è arrivato in testa nel primo turno, la seconda dovrebbe beneficiare dei voti di un altro conservatore sconfitto) ma secondo i sondaggi le gare sono testa a testa, col rischio di tempi lunghi per i risultati.

La campagna è stata una delle più costose per il Senato, quasi un miliardo, e delle più velenose. I dem non vincono un seggio senatoriale in Georgia dal 2000 ma dopo che Biden ha riconquistato il Peach State per 11 mila voti (per la prima volta dal 1992) sperano nel colpaccio, allargando dopo la Virginia la loro mappa elettorale al sud. Per questa impresa si sono affidati a Jon Ossoff, 33enne giornalista investigativo, e al reverendo afroamericano Raphael Warnock, che ha ereditato ad Atlanta il pulpito di Marther Luther King: se vincessero, il primo diventerebbe il senatore più giovane degli ultimi 40 anni, il secondo il primo senatore 'black' della Georgia. I dem confidano nel voto anticipato (oltre 3 milioni), nel sostegno afroamericano e nelle accuse a doppio taglio di brogli da parte di Trump, che potrebbero scoraggiare l'affluenza dei repubblicani.

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