Il dipartimento di Medicina dell'univesità della Marina, istituto con sede a Shanghai in Cina, qualche giorno fa ha rivelato che i suoi ricercatori hanno fatto partorire dei roditori di sesso maschile. I topi nati a seguito di questo esperimento sarebbero vissuti fino all'età adulta senza presentare particolari problemi di salute o malformazioni. Tuttavia, gli scienziati hanno affermato di aver trovato alcuni feti morti che presentavano caratteristiche anormali: alcuni esemplari avevano morfologia e colore «diversi rispetto a quelli partoriti normalmente», mentre in altri è stata evidenzata «atrofia o gonfiore della placenta». Nel loro documento di ricerca, il team ha scritto: «Per la prima volta, è stato costruito da noi un modello animale di mammifero di gravidanza maschile. La nostra ricerca rivela la possibilità di un normale sviluppo embrionale negli animali mammiferi maschi e potrebbe avere un profondo impatto sulla ricerca sulla biologia riproduttiva».
L'esperimento cinese sui topi maschi
In base alla ricostruzione dell'esperimento fatta dagli scienziati, il primo passaggio è stato unire un esemplare di ratto maschio castrato e un esemplare femmina incinta “attaccandoli", letteralmente, tramite delle porzioni di pelle: nella fase immediatamente successiva i ricercatori si sono assicurati che i topi uniti condividessero il sangue.
Everyone needs to understand how painful, perverse, & pointless animal experiments are so we can end them for good.
Take action to #StopAnimalTests now ⬇️ https://t.co/vjKxQolmCW— PETA (@peta) June 15, 2021
Naturalmente l'esperimento ha scatenato forti polemiche e discussioni, soprattutto tra le organizzazioni animaliste, che hanno accusano gli scienziati di maltrattamento bollando lo studio come un crimine contro la natura. Emily McIvor, rappresentante dell'ong People for the Ethical Treatment of Animals (Peta), si è scagliata contro l'istituto asiatico: «In questo vile studio, dopo essere stati castrati e attaccati con la forza a un ratto femmina, i topi maschi sono stati tagliati, è stato impiantato loro un utero e degli embrioni sono stati inseriti in esso; tutto per stabilire se potevano 'con successo' produrre feti. Questi esperimenti scioccanti sono guidati esclusivamente dalla curiosità e non fanno nulla per approfondire la nostra comprensione del sistema riproduttivo umano. Gli animali meritano di essere rispettati e lasciati in pace, non allevati in laboratorio, strapazzati e trattati come articoli usa e getta. Unire chirurgicamente due esseri senzienti, che hanno sopportato mutilazioni e settimane di sofferenza prolungata, non è etico e rientra nel regno della scienza alla Frankenstein».