La Corte Suprema degli Stati Uniti non sospende la legge del Texas che proibisce l'aborto dopo sei settimane di gravidanza anche in caso di stupro o incesto. L'Alta Corte, molto divisa con quattro dei suoi nove giudici contrari alla decisione, non si pronuncia sulla costituzionalità della legge, appena entrata in vigore, ma invoca «questioni di procedura complesse e nuove».
Aborto, in Polonia riesplode la protesta delle donne per l'entrata in vigore del divieto
Il presidente Joe Biden si è scagliato contro la nuova legge anti aborto varata in Texas.
I medici e i gruppi per la difesa dei diritti delle donne hanno duramente contestato la legge, che è una delle più restrittive negli Stati Uniti ed è entrata in vigore dopo che la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, non ha voluto esaminare il ricorso di urgenza presentato dagli attivisti proaborto. Il presidente Biden in una dichiarazione ha assicurato che la sua amministrazione «proteggerà e difenderà» i diritti costituzionali stabiliti dalla sentenza Roe contro Wade della Corte Suprema, «confermata come precedente per quasi mezzo secolo». La sentenza del 1973 stabilì che le donne hanno diritto di interrompere la gravidanza fino alla 22esima-24esima settimana.