IL TERREMOTO

Terremoto Turchia e Siria, oltre 7.200 morti. Tra le vittime una studentessa turca della Sapienza

Gli aggiornamenti dopo le scosse che hanno devastato i due Paesi

Terremoto Turchia e Siria, le ultime notizie in diretta. Scosse potenti come 130 atomiche, i morti sono oltre 4.300

Turchia, critiche sui social per lentezza soccorsi

Sui social turchi si moltiplicano appelli di persone che chiedono aiuto per le persone care rimaste sepolte sotto le macerie del terremoto di ieri, con critiche contro i ritardi dei soccorsi. «Nessuna squadra di soccorritori e nessun funzionario è venuto nel nostro villaggio di Pazarcik», ha scritto su Twitter un abitante del villaggio all'epicentro del sisma, riferisce la Bbc.

Testimone: ad Aleppo catastrofe, serve tutto

«I bisogni sono enormi, è una catastrofe e serve tutto: servono coperte per affrontare il rigido inverno, cibo, kit igienici e beni di prima necessità» A raccontarlo, in una testimonianza audio, è il coordinatore ad Aleppo di Terre del Hommes, Najibhayat Kahale. «Quattro scuole nell'area sono fortemente danneggiate e inagibili. Altre 53 sono parzialmente danneggiate, mentre ben 16 scuole sono state ridestinate a diventare centri di accoglienza temporanei», aggiunge.

Anche una studentessa della Sapienza di Roma tra le vittime

- C'è anche una studentessa della Sapienza di Roma tra le vittime del tragico terremoto che ha colpito Turchia e Siria. A darne notizia è il profilo Facebook dell'università, che posta anche una foto della donna. «La Sapienza piange Nesrin, studentessa della Facoltà di Medicina e Psicologia vittima del terremoto in Turchia e Siria - si legge - Il terribile terremoto del 6 febbraio si è portato via anche la giovane vita di Nesrin Kara, nostra studentessa iscritta al Corso di laurea magistrale in lingua inglese Cognitive Neuroscience: la comunità universitaria della Sapienza si stringe alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Nesrin e la rettrice Antonella Polimeni esprime le più sentite condoglianze per questa gravissima perdita»

Colpite 13,5 milioni di persone in un'area di 450 km

Le autorità turche affermano che circa 13,5 milioni di persone sono state colpite dal terremoto e che l'impatto è stato avvertito in un'area che si estende per circa 450 km da Adana a ovest a Diyarbakir a est, e 300 km da Malatya a nord a Hatay a sud. Lo riferisce il Guardian aggiungendo che le autorità siriane hanno riferito di morti fino a Hama, a circa 100 km dall'epicentro del terremoto.

 

 

Da mezzanotte almeno 300 scosse

Sono state almeno 300 le scosse registrate fra Turchia e Siria a partire dalla mezzanotte. Nell'arco di 13 ore la più forte è stata di magnitudo 5,5. Lo indica la lista riportata nel sito che aggiorna costantemente la situazione sismica nella zona, gestito dall'Università del Bosforo con l'Osservatorio di Kandilli, l'Istituto per la ricerca sui terremoti (Krdae) e il Centro regionale di monitoraggio e valutazione di terremoti e tsunami (Bdtim). Delle repliche registrate finora, sono state tre quelle di magnitudo uguale o superiore a 5 e almeno 34 quelle di magnitudo uguale o superiore a 4.

Erdogan ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle zone terremotate

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle 10 province del sud est della Turchia che sono state colpite dal terremoto. Lo riporta Anadolu.

La nuova faglia ha provocato uno spostamento del suolo fino a 10 metri

Ha provocato uno spostamento del suolo fino a 10 metri, la nuova faglia che si è attivata ieri al confine fra Turchia e Siria. Lo ha detto all'ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «È avvenuto un movimento di tipo trascorrente», ossia il suolo è slittato orizzontalmente lungo i due lembi della faglia, «con un orientamento verso sinistra, in direzione dell'Egeo», ha detto ancora Amato. «Su alcune parti della faglia è stato calcolato uno spostamento della faglia fino a 10 metri»

Ingv: seconda scossa forte di ieri generata da un'altra faglia

Si è attivata un'altra faglia al confine tra la Siria e la Turchia ed è stata la responsabile del secondo terremoto forte registrato nella mattinata di ieri, ossia quello di magnitudo 7,5 delle 12:24 (le 11,24 in Italia). Lo ha detto all'ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «Quel terremoto - ha aggiunto - è avvenuto su una faglia che si trova più a Nord rispetto a quella Est anatolica, lunga fra 70 e 80 metri».

Sale a 3.432 il bilancio delle vittime in Turchia

Almeno 3.432 persone hanno perso la vita in Turchia a causa del terremoto che ha colpito il sud est del Paese e il nord della Siria. Lo rende noto l'agenzia per le emergenze e i disastri turca Afad, come riporta Anadolu, facendo sapere che i feriti sono 21.103.

Oms: 23 milioni di persone potenzialmente esposte al disastro

«Due paesi sono stati gravemente colpiti» dal terremoto, Turchia e Siria, «così come milioni di persone sono state esposte a questo evento, colpite direttamente o indirettamente, nel mezzo di un inverno molto rigido. È una crisi che si aggiunge alle molteplici crisi nella regione interessata. Potenzialmente 23 milioni di persone sono state esposte» al sisma «tra cui circa 5 milioni di persone vulnerabili, tra cui anziani e 1,4 milioni di bambini». È la stima dell'Organizzazione mondiale della sanità, illustrata da Adelheid Marschang, esperta di emergenze dell'agenzia Onu per la Salute, intervenuta oggi alla riunione dell'Executive Board dell'Oms a Ginevra. «Le infrastrutture civili e potenzialmente le infrastrutture sanitarie sono state danneggiate in tutta la regione colpita, principalmente Turchia e Nord-Ovest della Siria, oltre a una massiccia distruzione» generale provocata dal sisma. «Gli accessi stradali in molte zone sono interrotti». Da un lato si «riconosce una forte capacità di risposta della Turchia», ha aggiunto l'esperta, e dall'altro «si ritiene anche che i principali bisogni insoddisfatti potrebbero essere in Siria nell'immediato e nel medio termine», ma «il movimento degli aiuti attraverso il confine potrebbe essere interrotto a causa dei danni causati dal terremoto. Questa di per sé sarebbe già una crisi enorme poiché la Siria nordoccidentale ospita oltre 4 milioni di persone che dipendono dall'assistenza umanitaria attraverso l'assistenza transfrontaliera e abbiamo più di 2,7 milioni di persone che sono state sfollate prima del terremoto, molte delle quali già vivono nelle condizioni più dure, in affollati alloggi improvvisati o in tenda».

Acquisite prime immagini satellitari

Sono state acquisite le prime immagini satellitari delle aree più colpite dal terremoto che ieri ha colpito Turchia e Siria e saranno disponibili tra qualche ora, dopo le attività di processamento. Sono relative a 20 aree di interesse, ovvero molti dei principali centri abitati colpiti dal sisma. L'italiana Egeos, che coordina dal 2012 il servizio europeo Copernicus Rapid Mapping ideato per mettere rapidamente a disposizione le immagini satellitari in caso di disastri o emergenze, ha comunicato che i satelliti stanno acquisendo proprio in queste ore le prime immagini ma sulla loro qualità pesa l'incognita delle condizioni meteo.

Durante la notte, ha comunicato e-Geos, società costituita da Telespazio (80%) e dall'Agenzia Spaziale Italiana (20%), sono stata raccolte le più recenti immagini precedenti al sisma, immagini che serviranno da confronto per valutare i danni dell'area. Attualmente la rete di satelliti che partecipa al Copernicus Rapid Mapping, come le sentinelle europee e gli italiani Cosmo SkyMed, stanno focalizzando la propria attenzione proprio sulle aree colpite. Una volta inviate a Terra le immagini dovranno poi essere processate per evidenziare le informazioni più utili e rilevanti. Sulla loro qualità pesano però le condizioni meteorologiche perché la copertura nuvolosa può impedire una buona visibilità del terreno

Lamentano sui social ritardi dei soccorsi: quattro arresti

La polizia turca ha dichiarato di aver arrestato quattro persone per i post «provocatori che miravano a creare paura e panico» pubblicati sui social dopo il terremoto che ha colpito la Turchia meridionale.

La polizia ha aggiunto che è in corso un'indagine più ampia sugli account dei social media, ma non ha fornito informazioni sul contenuto dei post. I social media turchi si sono riempiti di post di persone che lamentano la mancanza di sforzi di ricerca e soccorso nella loro zona, in particolare nella provincia di Hatay.

Il bilancio dei morti sale a 5.016

Sale ad almeno 5.016 il bilancio dei morti del devastante terremoto in Turchia e Siria: salgono a 3.419 le persone che hanno perso la vita nel sisma che ha colpito il sud est del Paese mentre l'ultimo bilancio siriano è di 1598, secondo le ong. In Turchia, ha aggiunto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta Anadolu, i feriti sono 20.534.

Scossa di magnitudo 5.7 nell'est Turchia

Una scossa di terremoto di magnitudo 5.7 è stata registrata nella Turchia orientale. Lo riporta il Centro sismologico europeo del Mediterraneo (Emsc) sottolineando che l'epicentro è stato registrato a una profondità di 46 chilometri.

Incendio al porto di Iskenderun

Un grande incendio sta divampando da ieri notte nel porto di Iskenderun (Alessandretta), località costiera del sud est della Turchia, e vicina al confine con la Siria, colpita dal terremoto. Lo rendono noto vari media locali secondo cui il fuoco potrebbe avere avuto origine a causa della caduta di alcuni container nel porto provocata dal sisma ma il motivo dell'incendio non è ancora stato ufficialmente determinato.

 

 

Terremoto, 243 scosse di assestamento

Sono 243 le scosse di assestamento registrate lungo la zona di confine tra Turchia e Siria dopo il sisma della notte di ieri. A renderlo noto è stato questa mattina Yunus Sezer, a capo dell'Autorità per la gestione delle emergenze turca, Afad.

Tajani: si cerca ancora un nostro connazionale

«L'Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui». Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

 

 

 

Sbarcato ad Adana il team italiano di Vigili del fuoco

Sbarcato ad Adana alle 6 ora italiana il contingente dei Vigili del fuoco inviato in soccorso alla popolazione colpita dal terremoto di ieri. Trasportato con un aereo C130 dell'Aeronautica Militare, partito nella tarda sera di ieri da Pisa con scalo a Pratica di Mare, si legge in una nota, è composto da 50 vigili del fuoco dei team Usar di Toscana e Lazio. Personale specializzato per la ricerca di dispersi sotto le macerie, che ha operato nelle analoghe emergenze in Italia e all'estero. Nel gruppo, 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento della Protezione civile.

 

 

Biden a Erdogan: «Pronti a fornire tutto l'aiuto necessario»

Il presidente americano Joe Biden ha chiamato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per esprimergli le condoglianze sue e del popolo americano per il devastante sisma che ha colpito il paese. Biden - ha reso noto la Casa Bianca in una dichiarazione - ha sottolineato «la disponibilità degli Stati Uniti a fornire tutta l'assistenza necessaria» all'alleato Nato. L'amministrazione americana - ha annunciato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby - sta inviando due squadre di ricerca e soccorso di 79 persone per sostenere le operazioni delle squadre di soccorso turche. Biden ed Erdogan hanno discusso di altra assistenza che potrebbe essere necessaria alle persone colpite dal sisma, dall'assistenza sanitaria ai generi di prima necessità, secondo quanto riportato dalla Casa Bianca.

Siria, centinaia di famiglie sotto le macerie

L'opposizione siriana afferma che «centinaia di famiglie» sono ancora intrappolate sotto le macerie, come riporta il Guardian. Il tempo sta per scadere per salvare centinaia di famiglie ancora intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati, ha detto il capo del servizio di protezione civile gestito dall'opposizione siriana. Secondo l'Ap, l'Onu ritiene che in Siria a causa del sisma almeno 224 edifici nel nord-ovest del Paese sono stati distrutti e almeno 325 sono stati danneggiati, compresi i magazzini degli aiuti nell'enclave che ospita milioni di sfollati, la maggior parte dei quali vive già in case semidistrutte.

Donna con tre figli estratti vivi dopo 28 ore

Dopo 28 ore dal sisma, una donna e i suoi tre figli sono stati estratti dalle macerie di un edificio crollato nel distretto Nizip di Gaziantep, nel Sud della Turchia. Lo riportano i media turchi. Intanto intorno all'edificio distrutto i parenti aspettano notizie dei loro cari ancora sotto le macerie. Le scosse di terremoto di ieri notte hanno colpito 10 province, con epicentro nella città meridionale di Kahramanmaras.

Arrivati soccorsi dalla Russia

I soccorritori del Ministero russo per le Situazioni di emergenza sono arrivati in Turchia per prendere parte alle operazioni di soccorso in seguito al devastante terremoto che ha colpito il Paese al confine con la Siria. Lo rende noto l'agenzia di stampa russa Tass. Tre aerei da trasporto russi - due Il-76 e un An-148 - sono atterrati all'aeroporto di Adana con a bordo oltre 100 tra soccorritori e medici, oltre a nove veicoli specializzati. Il gruppo è inoltre dotato di un aeromobile medico. I soccorritori sono dotati di endoscopi, radar per il suolo, sistemi di visione termica e di ricerca acustica che consentono di rilevare una persona fino a 4,5 metri di profondità, nonché droni per l'osservazione dall'alto. Il gruppo comprende anche squadre di cani con esperienza di ricerca e salvataggio di persone intrappolate sotto edifici crollati. Ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha affermato che anche Kiev potrebbe inviare diverse decine di soccorritori in Turchia.

Il nuovo bilancio: oltre 4300 morti

La Turchia ha aggiornato a 2.921 il numero dei morti in seguito al terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il Paese, al confine con la Siria. Lo hanno reso noto le autorità turche, citate dai media internazionali. Il dato porta il bilancio provvisorio complessivo delle vittime del sisma a 4.365, con le autorità siriane che da parte loro hanno contato finora 1.444 morti.

Terremoto Turchia, si continua a scavare perché sotto le macerie c'è ancora vita. Il conto nella notte tra lunedì e martedì è arrivato a oltre 4.300 morti ma la sensazione è che il bilancio possa essere ancora più pesante. Da tutto il mondo sono in arrivo aiuti umanitari. Tra gli italiani c'è un disperso. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA