Record di percorrenza per i voli transatlantici: ecco perché gli aerei vanno più veloci

Record di percorrenza per i voli transatlantici: ecco perché gli aerei vanno più veloci
di Emanuele Valeri
3 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Febbraio 2020, 19:41 - Ultimo aggiornamento: 20:25

Tra la giornata di sabato e quella di domenica della scorsa settimana diversi voli transatlantici hanno stabilito un record di percorrenza sulla tratta New York–Londra. FlightRadar24 ha infatti monitorato un tempo di percorrenza, per un aereo della British Airways, inferiore alla media di circa due ore. Evento raro ma non rarissimo, che si è verificato più volte nel corso degli ultimi anni. L’ultimo caso capitò nel gennaio del 2018, Boing 787 della Norwegian Air Shuttle, che la stessa tratta l’aveva coperta in 5 ore e 13 minuti. Tale situazione sarebbe una conseguenza attesa dei cambiamenti climatici.

Tempesta Ciara su Nord Europa, il volo per Birmingham sbanda e non riesce ad atterrare
Tempesta Ciara, un morto e tre feriti in Gran Bretagna. Europa del Nord paralizzata

La forte differenza di pressione tra l’Islanda e le Azzorre favorisce un intensificazione del vento a tutte le quote, e la conseguenza diretta di tutto questo sono dei venti di tempesta in diverse nazioni. Proprio in queste ore sono stati raggiunti circa i 200 Km/h nel Regno Unito, Higlands Scozzesi, picchi di 160 Km/h ad ad Aberdaron. Danni si registrano in Francia e in Germania, dove sono stati cancellati anche centinaia di voli. A Capo Corso sono stati toccati i 172 km/h, mentre a Passo Croce Arcana (Appennino settentrionale) 155 Km/h. Probabile che i valori aumentino anche nel corso delle prossime ore. Nei giorni scorsi i principali centri di calcolo previsionali evidenziavano una ulteriore chiusura del vortice polare, quindi un consequenziale rinforzo della corrente a getto in Uscita dagli Stati Uniti verso l’Europa. Velocità anche superiori ai 400 km/h oltre i 10 mila metri di quota che vengono sfruttate dagli aerei e dalle varie compagnie per portare a termine il percorso, sia con largo anticipo che con risparmio di carburante.

A tal proposito il ricercatore dell’Università di Reading, Paul Williams, ha portato avanti uno studio “transatlantic flight times and climate change” dove i voli transatlantici più veloci da ovest verso est sarebbero una conseguenza diretta dei cambiamenti climatici. Le forti correnti che soffiano da ovest verso est, catalogate anche come Jet-Stream, si ottengono dalla differenza di pressione che si verifica tra il polo e l’equatore. Sempre secondo questo studio, tale dinamica sarebbe favorita da un gradiente termico che nell’alta atmosfera risentirebbe del forte raffreddamento della stratosfera e del riscaldamento della troposfera tropicale. Nelle prossime ore gli effetti di questo peggioramento si percepiranno in modo marginale un po’ in tutto il centro-nord della nostra Penisola, con le raffiche di vento che potranno localmente raggiungere e superare anche i 100 Km orari in diverse regioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA