Tutta l’Europa, Gran Bretagna compresa, assediata dal caldo, con temperature che in alcune città come Londra, dove il calore ha perfino bloccato i treni, non si erano mai viste. Da Madrid a Parigi ad Atene, si va verso i 40 gradi e spesso oltre. In Svezia 36 gradi. In Francia, Spagna e Portogallo drammatici incendi con decine di migliaia di persone evacuate e alcune vittime, anche tra i vigili del fuoco. L’estate del ritorno alla libertà, dopo le restrizioni del Covid, sta presentando un conto altissimo tra emergenza caldo, roghi e siccità. Con un filo conduttore: il cambiamento climatico.
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PREVISIONI
Quando finirà? Secondo il meteorologo Paolo Sottocorona «verso i primi di agosto dovrebbe esserci un break del caldo, ma sappiamo bene che man mano che ci allontaniamo nel tempo l’attendibilità delle previsioni diminuisce». In sintesi: dobbiamo soffrire per almeno quasi due settimane a causa dell’anticiclone africano a cui è stato affibbiato il nickname “Apocalisse”.
E cosa sta succedendo nel resto d’Europa? Nel Regno Unito si stanno usando toni, appunto, apocalittici: Galles e Cornovaglia hanno fatto segnare la temperatura più alta della storia, ora toccherà all’area di Londra dove i tabloid osservano come ci siano valori più elevati che alle Bahamas o nel Sahara. E se ne vedono gli effetti: all’aeroporto di Luton (uno degli scali di Londra) ieri hanno dovuto sospendere decolli e atterraggi perché si è sciolto l’asfalto della pista; lo stesso è successo per i voli militari della Raf nell’Oxfordshire. Stop anche ai treni della metropolitana: ad esempio a Vauxhall, a Londra, binari danneggiati dal caldo e servizio sospeso tra Waterloo e Clapham Junction. Altri treni bloccati in tutto il Paese, con le società dei trasporti che invitano le persone a mettersi in viaggio solo se davvero necessario.
Anche il cambio della guardia a Buckingam Palace è stato ridimensionato per proteggere i soldati. Il servizio sanitario britannico parla di emergenza nazionale. In Francia il caldo (oltre 40 gradi e vento a 50 chilometri orari) ha favorito gli incendi boschivi nell’area di Bordeaux: evacuate 31.000 persone. Un migliaio di animali sono stati portati via da uno zoo del Bassin d’Arcachon sempre a causa degli incendi. Brest, in Bretagna, è la città con le temperature più alte, mentre a Parigi è assediata dal caldo e per oggi è atteso un picco di 40 gradi: è stata attivata una unità di crisi, le circoscrizioni metteranno a disposizione di tutti i cittadini delle sale refrigerate, parchi e giardini saranno aperti anche di notte per chi vuole cercare un po’ di fresco.
ASSEDIO
In Spagna l’ondata di calore è cominciata il 10 luglio e secondo le autorità ha già causato 510 morti. L’ultimo morto è un netturbino di 60 anni stroncato mentre raccoglieva i rifiuti a Madrid. «Non si può lavorare in queste condizioni» ha denunciato il figlio. Sono numerose le città con temperature massime ben al di sopra dei 40 gradi: Ourense (44), Cordova e Siviglia (43), anche Madrid si avvia a questi picchi. La Spagna vive ore di angoscia sul fronte degli incendi: un drammatico video mostra un treno dell’alta velocità bloccato nell’ovest del Paese, ai confini con il Portogallo, fermo perché circondato dai roghi con i passeggeri che guardano, increduli, dai finestrini le fiamme. Circolazione ferroviaria sospesa tra la Galizia e Madrid. In Catalogna, un enorme rogo da giorni divampa a 50 chilometri da Barcellona. Oltre 200 persone hanno dovuto abbandonare le abitazioni. Sotto la morsa del caldo anche le località turistiche: Ibiza segna la temperatura più alta di sempre.
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