È costretta ad assistere allo stupro delle tre nipoti, nonna 71enne muore di infarto

di Federica Macagnone
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Martedì 30 Giugno 2020, 23:05 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 17:26

Non ha retto al dolore di aver assistito allo stupro delle sue tre nipotine che chiedevano pietà al loro aguzzino mentre venivano tenute sotto la minaccia di una pistola. È morta per crepacuore una nonna di 71 anni che a Impendle, in Sudafrica, è stata testimone impotente della violenza di un uomo che aveva fatto irruzione nella loro casa. Come hanno raccontato le tre sorelle di 19, 22 e 25 anni che vivevano insieme alla nonna, un uomo con il passamontagna è entrato nella loro casa e le ha minacciate con una pistola: ha chiuso le ragazze in una stanza e a una a una le ha violentata davanti agli occhi della nonna che implorava di lasciarle stare. Quando la polizia è arrivata sul posto l’uomo era sparito e la donna era già morta di crepacuore.

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Il portavoce della famiglia Mzandwile Ndlovu ha dichiarato: «Le tre ragazze hanno raccontato che l’uomo non ha toccato la nonna e non l’ha ferita. Evidentemente, quindi, la donna ha avuto un attacco di cuore dopo quello che ha visto». Intanto Nqobile Gwala, portavoce della polizia, ha chiesto alla popolazione di farsi avanti per dare informazioni sull’aggressore. «Siamo turbati e addolorati per questo terribile episodio di stupro e omicidio delle nostre donne - ha detto Nonhlanhla Khoza, portavoce del membro del Consiglio per lo sviluppo sociale di KwaZulu-Natal - Esorto le persone ad aiutare la polizia con qualsiasi informazione che possa portare all'arresto. Questi episodi finiranno solo quando la comunità collaborerà con la polizia».

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Il figlio trentunenne della donna, facendo appello ai testimoni affinché si facciano avanti per catturare l'autore del triplo stupro, ha detto: «È stato un atto davvero orribile. Non c'è stata giustizia per le mie nipoti, che sono devastate. Lo stupratore ha visto mia madre crollare per lo shock e l'orrore, ma ha continuato. Dov'è la sua umanità?».
 
All'inizio di questo mese il presidente Cyril Ramaphosa ha condannato il «picco di omicidi di donne e bambini » in Sudafrica durante la pandemia: «Notiamo con disgusto che, mentre affrontiamo questa minaccia del coronavirus, uomini violenti stanno sfruttando l’allentamento delle restrizioni per attaccare donne e bambini. Come uomo, marito e padre sono sconvolto da ciò che non è altro che una guerra condotta contro le donne e i bambini della nostra società. Dobbiamo affrontare il problema con urgenza. Questa è diventata una pandemia dentro una pandemia».
 
Il Sudafrica ha uno dei più alti tassi di femmicidi in tutto il mondo, con oltre 2.700 donne e 1.000 bambini uccisi l'anno scorso e 42.000 donne violentate.

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