Renania, bambini violentati per 10 anni in un camping, abusi filmati: 3 arresti

Renania, bambini violentati per 10 anni in un camping, abusi filmati: 3 arresti
di Federica Macagnone
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Venerdì 1 Febbraio 2019, 19:30
Per dieci anni hanno stuprato indisturbati decine di bambini filmando ogni singola violenza e realizzando oltre 13mila filmati pedopornografici che hanno poi messo in circolazione e venduto sul dark web. Dopo dieci anni di orrori perpetrati in un campeggio della Renania settentrionale, al confine con la Bassa Sassonia, finalmente è arrivata la resa dei conti: la polizia è riuscita ad arrestare il 56enne Andreas V. e i suoi due complici, un 33enne e un 46enne, accusati di gestire un giro di pornografia infantile e di aver abusato di almeno 23 bambini, anche se sono fortissimi i timori che le vittime siano molte di più. A finire nei guai, inoltre, potrebbero essere anche le forze dell'ordine: la procura locale, infatti, ha avviato un'inchiesta sulla polizia di Stato, nel mirino per non aver aperto alcuna indagine dopo che alcuni abusi erano stati denunciati nel 2016.

Andreas V., disoccupato, si era trasferito nel campeggio 30 anni fa. La procura sostiene che le violenze, cominciate nel 2008, sono andate avanti fino al dicembre scorso, per un totale di oltre mille stupri su almeno 23 bambini tra i 4 e i 13 anni. Tra le vittime anche la figlia adottiva di Andreas, che all'epoca aveva sette anni e che l'uomo utilizzava anche per attirare altri bimbi e far sì che stessero accanto a lui sentendosi al sicuro e senza destare sospetti. Certo, qualcuno doveva comunque aver fiutato qualcosa, visto che Andreas era noto tra i residenti come una persona "eccessivamente amichevole con i bambini". Non passava inosservato, ad esempio, il fatto che spesso portasse i ragazzini in gite che lui stesso organizzava: nessuno, però, poteva sospettare l'orrore che si nascondeva dietro i suoi atteggiamenti. 

Nel 2016, però, una denuncia avrebbe dovuto far scattare l'allarme: un uomo si presentò alla Child Protection Association e alla polizia per dire che le sue due figlie avevano subito "attenzioni particolari" da parte di Andreas, ma gli fu detto di stare attento a non lanciare accuse infamanti perché avrebbe rischiato di essere denunciato per calunnia. Allo stesso modo caddero nel vuoto anche le testimonianze di due persone che avevano parlato di abusi sessuali su un bambino. La procura ha ora aperto un'inchiesta sull'operato della polizia in questi anni: in molti potrebbero pentirsi di non aver dato peso a quelle denunce.
 
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