Stan Lee, grazie per tutti i mostri e le meraviglie

Stan Lee, grazie per tutti i mostri e le meraviglie
di Roberto Recchioni
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Martedì 13 Novembre 2018, 00:00
Classe 1922, Stanley Martin Lieber per l’anagrafe, Stan Lee per tutto il resto del mondo.
Stan “the man” Lee o “Smilin” Stan, per i colleghi e per i suoi fedeli lettori. 
Sceneggiatore, produttore, editore, attore, creatore di personaggi come Captain America, Fantastic Four, Spider-Man, Iron Man, Hulk, Avengers, X-Men (e molti altri, la maggior parte di casa Marvel) e padre spirituale di qualsiasi eroe moderno con super poteri ma, anche, super problemi.
Dire che Stan Lee è stato una delle personalità più influenti del ventesimo e ventunesimo secolo è quasi pleonastico: non solo il mondo dei fumetti americani gli deve quasi tutto (a lui e al suo socio di una vita, nemico-amico, Jack Kirby) ma oggi anche il mondo del cinema e quello dei videogiochi ammassano fortune grazie alle sue creazioni. Stan Lee ha plasmato l’immaginario moderno: basta vedere lo zainetto di vostro figlio con impresso sopra un amichevole Uomo Ragno di quartiere, per capirlo. Nei prossimi anni, il suo nome verrà accostato a quello di William Shakespeare, dei fratelli Grimm, di Carlo Collodi, di Lewis Carroll, di Jules Verne, di Stevenson, diDickens, di Walt Disney e di tutto quel ristretto novero di autori che, con la sola immaginazione e la potenza della loro prosa, hanno saputo plasmare la cultura popolare mondiale.
Ma non solo. Perché Stan Lee è anche l’uomo che ci ha insegnato che da grandi poteri, derivano grandi responsabilità, e mai come in questi tempi, una lezione del genere ci dovrebbe tornare utile.
Addio, Stan, Terra 616 ti saluta. 
Sono certi che in una delle tante dimensioni parallele che hai saputo immaginare, tu stai ancora bene. E continui a sorridere.

Excelsior!
 
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