Sri Lanka in bancarotta: contatti con la Russia per una maxifornitura di petrolio (a buon mercato)

Nel maggio scorso è andato in default per 78 milioni di dollari di debito

I militari dello Sri Lanka presidiano le stazioni di rifornimento di carburante
di Gianluca Cordella
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Martedì 5 Luglio 2022, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 09:37

Il Paese è in ginocchio e trova nella Russia la propria ancora di salvezza. Russia che, dal canto suo, trova un po' di aria per dare respiro alla propria economia, ormai stritolata a occidente dalle sanzioni imposte dall'Europa e dagli Stati Uniti per la guerra in Ucraina. Cartoline dallo Sri Lanka, Paese che nel maggio scorso è andato in default per 78 milioni di dollari di debito, aprendo un'enorme crisi economica e sociale, con tanto di morti e feriti nelle proteste di piazza contro il governo.

Sri Lanka, la svalutazione della moneta

La crisi finanziaria ha avuto effetti devastanti sulle casse di Colombo, a cominciare dalla svalutazione della moneta, che si è deprezzata quasi della metà rispetto al dollaro americano.

Una condizione che rende difficilissimo importare le forniture più delicate, dal cibo ai medicinali, fino al carburante.

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Razionamento del carburante

Proprio quest'ultimo fronte è quello che si sta facendo più caldo negli ultimi giorni. Mercoledì scorso nel Paese è stato disposto il razionamento del carburante, venduto solo per le attività essenziali. Il provvedimento avrebbe dovuto essere effettivo per due settimane, ma dalla Bbc rimbalza un allarme lanciato dal ministero dell'Energia dello Sri Lanka, secondo il quale alla nazione sarebbe rimasta poco più di una giornata effettiva di autonomia di carburante. Per questo il ministro Kanchana Wijesekera sta pressando la Russia per una maxifornitura di petrolio. Che sarebbe a buon mercato perché Mosca, dal canto suo, è stata costretta ad abbassare i prezzi visto che ha più di metà dei propri flussi commerciali bloccati dalle sanzioni per la guerra in Ucraina.

I militari gestiscono l'accesso al carburante in esaurimento (foto ANSA)

La chiamata al Cremlino

Già a maggio lo Sri Lanka si è rivolto al Cremlino, adesso è pronto a rifarlo, su una scala ancora maggiore visto che, a quanto pare, oltre che di petrolio, sul piatto ci sarebbero forniture anche di carbone, diesel e benzina. Colombo, va ricordato, non viola alcuna sanzione visto che queste ultime sono state decise dagli Stati Uniti e dai Paesi europei ma non hanno chiaramante effetto sul resto del panorama internazionale. Una squadra amministrativa dallo Sri Lanka – ha raccontato alla Tass e all'Ap il primo ministro Ranil Wickremesinghe - «visiterà Mosca la prossima settimana per discutere i dettagli su come ottenere in fretta il petrolio dalla Russia. Il futuro? Se possiamo ottenere petrolio da qualsiasi altra fonte, la contetteremo (la settimana scorsa c'erano stati dei contatti anche con il Qatar), Altrimenti andremo avanti ancora con la Russia». E l'economia di Mosca respira.

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