Indonesia, sottomarino scomparso: ancora poche ore di ossigeno per i 53 marinai, mobilitati anche gli Usa

Indonesia, sottomarino scomparso: mancano poche ore di ossigeno per l'equipaggio. Ma potrebbe esserci la svolta
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Venerdì 23 Aprile 2021, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 14:40

Il terribile countdown prosegue: l'ossigeno continua a diminuire per i 53 membri dell'equipaggio a bordo del sottomarino indonesiano disperso due giorni fa. Che ora hanno a disposizione meno di 24 ore per essere salvati. Anche se c'è già chi teme il peggio. Le ricerche proseguono, ma del KRI Nanggala 402 non si hanno più notizie da mercoledì, quando si è immerso vicino all'isola di Bali.

 

Quanto manca

«Produrremo il massimo sforzo oggi», ha detto ai cronisti il generale Achmad Riad.

Sono 24 i battelli della marina militare sono impegnati nelle ricerche, oltre a diverse navi e un aereo di pattuglia. Ma nessun segno di vita è arrivato, al momento, da parte dell'equipaggio del sottomarino. 

La speranza

Un oggetto non identificato, con un alto valore di magnetismo, è stato trovato questa mattina dalle autorità indonesiane a una profondità di circa 50-100 metri. A dare la notizia l'ammiraglio della Marina indonesiana Yudo Margono. Ma non è detto che si tratti del sommergibile. Si sospetta infatti che il sottomarino si trovi a una profondità di circa 600-700 metri. E questo preoccupa. Perché «è concepito per immergersi a profondità di 250-500 metri e oltre è pericoloso», come ha dichiarato il portavoce della Marina Julius Widjojono.

Cosa è successo

Le cause della scomparsa ancora non sono certe. Secondo il portavoce della Marina Julius Widjojono, il serbatoio del carburante potrebbe essere stato danneggiato dalla pressione dell'acqua. Nel luogo dove il sommergibile è stato contattato l'ultima volta un elicottero ha avvistato una macchia di carburante.

Si mobilitano Singapore e Australia

Il ministro della Difesa di Singapore, Ng Eng Hen ha annunciato l'invio della nave di soccorso, MV Swift Rescue, con un team medico, su richiesta della Marina indonesiana. E anche il ministro degli Esteri australiano Marise Payne ha proclamato che il paese si sta muovendo per prestare soccorso. Ma offerte d'aiuto sono arrivate anche dagli Stati Uniti, Germania, Francia, Russia, India, Turchia e Sud Corea.

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