Seul, inferno alla festa di Halloween: 153 morti schiacciati e centinaia di feriti nella calca in strada

Caos nel quartiere di Itaewon durante i festeggiamenti: è strage in Corea del Sud

Seul, 50 persone in arresto cardiaco durante festa di Halloween: travolte dalla calca
di Erminia Voccia
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Sabato 29 Ottobre 2022, 18:26 - Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 12:29

Una notte davvero da incubo a Seul. Almeno 153 persone sono morte e altre 150 sono rimaste ferite per le strade del quartiere di Itaewon, noto per i locali notturni e affollatissimo per Halloween. Con l’avvicinarsi della prima notte delle streghe senza restrizioni in Corea del Sud dall’inizio della pandemia, saranno stati forse in 100mila ad aver preso d’assalto il centro della capitale e i vicoli della movida. Così, decine e decine di persone, perlopiù ragazzi di appena vent’anni, sono rimasti intrappolati in una stradina strettissima nella zona dell’hotel Hamilton. Molti avevano scritto post sui social per avvertire dell’enorme afflusso di gente.

Seul, incubo calca ad Halloween. I testimoni: «Ci calpestavamo, era impossibile respirare»
 

ALLARME
Poco dopo le 10.30 di sabato sera, Itaewon era diventato un luogo da cui scappare il più presto possibile.

C’è stato il panico, si soffocava, i giovanissimi riuniti nei club e nei bar hanno tentato di trovare una via di fuga per evitare la calca, spingendo chi avevano accanto. Un’ora dopo, la tragedia: decine e decine di giovani stesi a terra privi di sensi, file e file di ambulanze accorse lì da ogni parte di Seoul, soccorritori o semplici passanti intenti a rianimare sul ciglio della strada chi era stato estratto e messo in salvo. Quasi 850 i poliziotti e i vigili del fuoco schierati per provare a gestire la notte terribile di Seoul, 142 le ambulanze mobilitate. I video e le testimonianze raccontano anche di cumuli di cadaveri coperti da teli. L’area è stata subito interdetta al traffico, mentre i soccorritori provavano a tirar fuori i vivi dalla calca, uno alla volta, facendosi spazio tra i morti. L’agenzia di stato Yonhap, in un primo momento, aveva riferito di quasi 50 persone in arresto cardiaco e di 80 chiamate ai centri di emergenza arrivate da Itaewon da chi lamentava difficoltà respiratorie. Le autorità di Yongsan hanno inviato un messaggio a tutti i cellulari dell’area per chiedere ai residenti di tornare a casa immediatamente. 

Video

Drammatiche le testimonianze raccolte dai media coreani. Un ventenne: «Sono rimasto schiacciato, non respiravo, ho pensato di morire». Un altro: «Ero nel vicolo vicino all’hotel Hamilton, sono caduto e la folla mi travolgeva, non riuscivamo ad andare né avanti né indietro. L’amico che era con me non ce l’ha fatta è caduto, è rimasto schiacciato, non l’ho più visto». Anche nei video diffusi sui social si udivano urla e pianti. Una donna implora il giornalista di un quotidiano: «Sono disperata, devo trovare mio figlio».

 

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha presieduto una riunione di emergenza e ha mobilitato la squadra di soccorso medico predisposta per affrontare le situazioni di disastro. Yoon ha chiesto agli ospedali nelle vicinanze di assicurare tutti posti letto necessari ai feriti. Oh Se-hoon, sindaco di Seoul, in visita in Europa, ha deciso invece di interrompere il viaggio e rientrare a casa prima. Non c’è ancora una causa ufficiale che possa spiegare l’accaduto. I motivi sono tutti ancora da chiarire. Per le strade si sarebbe diffusa la voce che in un certo locale poteva esserci una non meglio identificata celebrità. Questo il motivo, pare, che potrebbe aver attirato l’attenzione e scatenato il caos. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha scritto: «Voglio esprimere il cordoglio dell’Italia alle famiglie di quanti hanno perso la vita e la più sentita vicinanza al popolo sudcoreano».
 

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