«Papà, qui è successo un gran casino, i telegiornali di mezzo mondo ne stanno parlando, ma sto bene e mi sono già allontanata dalla zona del disastro». Mai telefonata è stata più provvidenziale per dare sollievo a genitori che vivono a novemila chilometri di distanza. Francesca Di Camillo, 24enne studentessa di Popoli (Pescara) laureata in Lingue orientali e che studia Relazioni internazionali alla Yonsei University di Seul, non ha esitato a chiamare in piena notte il papà, l’avvocato, Attilio Di Camillo, e la mamma Donatella, per rassicurarli sulle sue condizioni di salute.
ISTANTI
Fino a pochi istanti prima Francesca era nella calca assassina della notte di Halloween a Itaewon, ma ha avuto la lucidità e la prontezza di mettersi in salvo. «All’uscita della metropolitana mi sono trovata di fronte migliaia di persone accalcate, tanti i giovanissimi - ha raccontato Francesca al papà -.
DORMITORIO
Nella sua casa di Popoli, papà Attilio si sente fuori da un incubo. «Mia figlia mi ha chiamato avvisandomi che la Bbc stava dando la notizia della tragedia, che i morti accertati in quel momento erano solo 15 e ha aggiunto che era al sicuro, lontana da quei posti. So che è rientrata al dormitorio della Yonsei University alle 3 di notte ora locale e che domani (oggi, ndr) deve sostenere un esame». Lo scampato pericolo non ha però cancellato in Francesca il trauma dello spavento. «Ha pianto per tutta la notte - ha raccontato il papà - leggendo i messaggi di persone decedute, un bollettino di morte che si allungava di ora in ora. All’alba l’ateneo si è riempito di polizia - ha detto Attilio -. Gli agenti hanno bussato al dormitorio perchè ci sono 355 dispersi da rintracciare e cadaveri da identificare, quelli di persone schiacciate nella calca e morte per asfissia. Francesca, in lacrime, ha raccontato di avere ancora negli occhi quelle immagini di ragazzi ammassati come sardine prima che finissero stritolati nella morsa dei vicoli da cui in pochi sono usciti vivi. Un’esperienza per lei sconvolgente - ha concluso papà Attilio -, mi domando con quale forza d’animo riuscirà a sostenere l’esame».
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