È necessario, ha aggiunto, proseguire il processo di allargamento della Ue, e Helsinki auspica che entro la fine del suo semestre di presidenza possa avanzare il cammino europeo di Albania e Macedonia del Nord. Tirana e Skopje si aspettano che il consiglio europeo di metà ottobre dia il via libera al loro negoziato di adesione all'Unione.
Haavisto si è riferito anche alla questione del Kosovo, esprimendo la disponibilità del suo Paese a favorire una prosecuzione del dialogo fra Belgrado e Pristina, bloccato da quasi un anno. A questo riguardo il ministro finlandese ha definito inaccettabili i dazi doganali maggiorati del 100% imposti da Pristina sull'import da Serbia e Bosnia-Erzegovina, aggiungendo al tempo stesso che anche la campagna diplomatica della Serbia volta a convincere il maggior numero di Paesi a revocare il sì all'indipendenza del Kosovo influisce negativamente sugli sforzi per una soluzione del problema del Kosovo, dove è stato in visita ieri.
«A Pristina ho detto che i dazi enormi sulle merci serbe sono inaccettabili, ma a voi dico che la campagna per il ritiro del sì all'indipendenza (del Kosovo) si riflette negativamente sul prosieguo del dialogo», ha detto Dacic, ringraziando per l'appoggio di Helsinki al cammino europeo di Belgrado, ha auspicato un rafforzamento della collaborazione economica con la Finlandia e un maggior flusso di investimenti da quel Paese verso la Serbia.
I due ministri degli esteri hanno inaugurato oggi a Belgrado una mostra sui 90 anni di rapporti diplomatici fra i due Paesi.
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