Scoperti frammenti di rotoli biblici in Israele, è la prima volta dopo sessant'anni

Gli archeologi davanti al canestro perfettamente conservato
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Martedì 16 Marzo 2021, 17:14

Eccezionale scoperta in Israele, dove decine di frammenti di rotoli biblici di duemila anni fa sono venuti alla luce durante una nuova campagna di scavi nel Deserto della Giudea, nella stessa regione del Mar Morto a cui si deve l'importante scoperta di 70 anni fa. Si tratta, riferisce l'Autorità israeliana delle Antichità, del primo ritrovamento del genere in sessant’anni.  Si tratta, in particolare, di traduzioni greche del libro di Zaccaria e Naum dal Libro dei Dodici Profeti Minori, e sembrano l’opera di due differenti “scriba”. Solo il nome di Dio è scritto in ebraico. 

I frammenti sono parte di un più grande rotolo, di cui sono stati trovati altri frammenti negli anni Cinquanta, nella stessa “caverna degli orrori” di Nahal Hever, a una profondità di ottanta metri.

La caverna è di difficile accesso: circondata da gole profonde, è raggiungibile soltanto scalando una parte rocciosa, sul fianco di una collina. 

 

Insieme ai frammenti biblici, i team di archeologi ha trovato un grande canestro intrecciato, di 10.500 anni, perfettamente conservato (il più antico di questo tipo mai ritrovato) e lo scheletro mummificato di un bambino, avvolto in un lenzuolo, che risale a seimila anni fa. 

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Era dal 2017 che le autorità israeliane cercano di salvare reperti antichi dalle mira dei tombaroli, che in questa zona hanno depredato moltissimi oggetti, sin dalla scoperta dei Rotoli del Mar Morto, avvenuta settant’anni fa.

«Il team ha mostrato coraggio, dedizione e devozione eccezionali, calandosi in caverne così situate tra il cielo e la terra, scavando e setacciando in ogni anfratto, in una polvere soffocante, e poi tornando con questi doni di valore incommensurabile per l’umanità», ha detto il direttore dell’Autorità, Israel Hasson, che ha condotto l’operazione.  Ora, ha spiegato, Israele dovrà stanziare risorse per continuare queste importanti operazioni archeologiche: «Dobbiamo assicurarci di ritrovare tutti i reperti prima che lo facciano gruppi criminali, certi reperti non hanno prezzo». 

Nella stessa “Caverna dell’orrore” in cui sono stati ritrovati i frammenti, e nella cosiddetta Caverna dei teschi sono stati finora recuperati 40 scheletri, e ci sono altri venti siti che aspettano di essere esplorati. 

Finora, sono state esaminate 500 caverne, nel raggio di ottanta chilometri, grazie all’azione di tre gruppi di lavoro guidati dagli archeologi Oriah Amichai, Hagay Hamer e Haim Cohen. Secondo le stime, manca da esplorare il 25 per cento dei siti di rilievo nel Deserto della Giudea. I team hanno potuto utilizzare droni e altre risorse tecnologiche, oltre all’aiuto di un gruppo di volontari che sono riusciti a raggiungere caverne ritenute finora inaccessibili. 

I rotoli del Mar Morto sono considerati, assieme a due rotoli scoperti a Gerusalemme, a Ketef Hinnom, le più antiche copie di testi biblici.  Quanto a questi ultimi frammenti scoperti nella Caverna dell’orrore, il team è riuscito a tradurre già alcuni passi provenienti dal libro di Zaccaria e da quello di Nahum. Andranno ad aggiungersi ad altri frammenti trovati nello stesso sito, nel 1953.

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