Francia, nuovo sciopero generale contro la riforma pensioni: cortei, trasporti in tilt e rete elettrica sabotata

Francia, nuovo sciopero generale contro le pensioni: attesa grande manifestazione a Parigi
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Martedì 17 Dicembre 2019, 12:45 - Ultimo aggiornamento: 20:18

Ancora scioperi e disordini in Francia. È stata indetta infatti l'ennesima giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni voluta dal governo di Emmanuel Macron. La 13esima giornata di sciopero generale ha fatto aumentare il caos ed i disagi per il sistema dei trasporti tanto che gli operatori stanno chiedendo ai viaggiatori se possibile di rimandare gli spostamenti a una settimana da quello che sembra destinato ad essere un Natale di disagi.

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I manifestanti sono stati un po' meno numerosi rispetto alla giornata iniziale del 5 dicembre ma la determinazione ad andare avanti ad ogni costo sembra notevole. Mentre si moltiplicano le operazioni 'blackout', ovvero i sabotaggi delle centraline di distribuzione dell'energia elettrica: lunedì notte a Lione, oggi anche a Parigi. A parte l'impennata della valutazione del sindacato più radicale, la CGT, che parla stasera di 1,8 milioni di manifestanti, la mobilitazione non ha fatto segnare il grande successo che si aspettavano i promotori, che volevano superare quella del 5 dicembre, primo giorno dello sciopero arrivato finora a 13 giorni. Il ministero dell'Interno ha contato 615.000 manifestanti contro gli 806.000 di 13 giorni fa. 

Per quanto riguarda Parigi, cifre altrettanto distanti: per la CGT 350.000 persone contro le 250.000 del 5 dicembre. La questura conferma l'aumento, ma parla di 76.000 contro 65.000. Tutto si è svolto più o meno nella calma, con qualche tafferuglio alla fine. La grande novità della giornata è stato il blocco unito dei sindacati, per la prima volta allineati insieme contro il governo: la CFDT, riformista e favorevole al sistema universale a punti, si oppone alla cosiddetta «età d'equilibrio» a 64 anni e - dopo gli annunci del primo ministro Edouard Philippe di una settimana fa - si è unita ai contestatori. Ma il segretario, Laurent Berger è stato evacuato dal corteo dopo appena mezz'ora dalla sua apparizione, ufficialmente per «motivi di sicurezza». 

L'estenuante braccio di ferro fra il governo e i sindacati sembra avere proprio in Berger una delle possibilità di soluzione, soprattutto per quanto riguarda l'ormai difficile «tregua di Natale»: la CFDT è favorevole a sospendere la paralisi del paese per le feste di Natale, consentendo così a tutti di poter andare in vacanza o di raggiungere la famiglia in provincia. E saranno proprio i suoi iscritti a lavorare nel prossimo week-end di partenze: gran parte degli OUIGO, i treni della SNCF low-cost che sono molto capienti, dovrebbe tornare sui binari, così come una metà dei TGV, l'alta velocità. Oggi la direzione delle ferrovie ha promesso che «chiunque sia in possesso di un biglietto prenderà un treno». 

Magari con posto in piedi o in vagoni sovraffollati, ma la partenza dovrebbe essere garantita. Intanto si accentua la pressione anche con azioni di forza, come il sabotaggio di cabine elettriche: nell'ultima settimana, incoraggiata dai vertici della CGT, l'azione si è ripetuta, prima nel sud, poi - nella notte tra lunedì e martedì - a Lione e in tutta la regione della Gironda, dove sono rimasti senza elettricità ben 90.000 utenti in piena notte. Oggi, al passaggio della manifestazione parigina, un paio di quartieri della capitale - fra i quali il quarto arrondissement - sono piombati nell'oscurità. Non ci sono conferme ufficiali del sabotaggio, come nel caso di Lione, ma i manifestanti - interrogati dai responsabili dei negozi lungo le strade rimaste senza corrente - rivendicavano l'azione.

 

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