India, la minaccia delle scimmie che attaccano e uccidono i turisti: la polizia interviene con le fionde

India, la minaccia delle scimmie che attaccano e uccidono i turisti: la polizia interviene con le fionde
di Francesco Padoa
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Mercoledì 30 Gennaio 2019, 18:52

Di fronte all'imponente facciata in marmo bianco del Taj Mahal, i turisti arrivano inconsapevoli dell'incredibile minaccia che li attende: bande di scimmie affamate che, nonostante le sembianze innocue, sono pronte ad attaccare. Urlano. Graffiano. Mordono. Occasionalmente, uccidono. Da settimane le guardie di sicurezza indiane girano armate per le strade di Agra, dove si trova il monumento. Ma solo per spaventare gli animali. Né armi da fuoco, né coltelli, manganelli o taser. Le loro armi? Fionde.

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«I turisti stranieri sono entusiasti di vedere le scimmie», spiega Dineshor Tongbram, il vice comandante di una forza di sicurezza del Taj Mahal. «Cercano di avvicinarsi a loro e diventano vittime: la minaccia di un attacco è reale». Nei mesi scorsi due turisti francesi sono stati affrontati da una folla di scimmie e morsi con violenza. Nel mese di novembre 2018, l'evento più tragico: una scimmia ha strappato un bimbo di appena 12 giorni dalle braccia della madre che gli stava dando da mangiare: il neonato è stato prima morso e poi gettato sul tetto di una casa vicina. E' morto in seguito alle ferite riportate. «Ci sono troppe scimmie nella zona - racconta lo zio del bambino - Viviamo nella paura».

Ogni giorno, sono circa 25.000 i turisti che vengono a visitare il Taj Mahal, mausoleo del 17° secolo costruito dall'imperatore Muslinm Shah Jahan per la sua moglie preferita, Mumtaz Mahal. Il famoso monumento si trova sulle rive del fiume Yamuna, un luogo dove centinaia di macachi rhesus si riuniscono, ne sono stati contati circa 700, richiamati dal cibo che i turisti devono abbandonare perché non è permesso portarlo all'interno del Taj Mahal. I contenitori di rifiuti vicino alle porte d'ingresso sono dunque sempre pieni e di grande attrazione per le scimmie affamate.
«Registriamo almeno uno o due attacchi ogni mese – racconta Tongbram - La minaccia è costante».

Queste scimmie sono discendenti dei primati che vivevano nella zona quando era una giungla secoli fa. Recentemente alcuni membri dell'Archaeological Survey of India ha scritto alle autorità cittadine ad Agra esortandole ad affrontare la questione divenuta una vera emergenza. Ma è difficile aggirare alcune regole: le fionde sono solo una soluzione, poiché imporre misure più severe è impensabile in quanto la comunità indù associa alle scimmie il dio-scimmia mitologico, Hanuman, e quindi le adora. La legge sulla protezione della fauna selvatica dell'India proibisce di far del male agli animali selvatici, quindi le fionde sono usate solo per cacciarli via. Altre città indiane alle prese con problemi simili, usano languri addestrati, una feroce scimmia dalla faccia nera, per allontanare la minaccia di attacchi: ma questi animali, impiegati come una sorta di buttafuori, non sono permessi vicino al Taj Mahal. I funzionari della sicurezza assicurano però che le fionde sono solo un inizio.
«Le scimmie si spaventano vedendoci brandire fionde e scappare», ha detto Brij Bhushan, capo del contingente di sicurezza del Taj.  Ma presto si abitueranno e non si spaventeranno è più.
 

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