Scandalo Wikileaks, Chelesea Manning tenta il suicidio in carcere

Scandalo Wikileaks, Chelesea Manning tenta il suicidio in carcere
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Giovedì 12 Marzo 2020, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 12:19
Ancora non si sanno i particolari, solo che non è in pericolo di vita. Chelsea Manning,  l'ex analista militare che fece trapelare a Wikileaks centinaia di migliaia di documenti riservati, ha tentato il suicidio nel carcere della Virginia nel quale è detenuta dal maggio dello scorso anno per essersi rifiutata di testimoniare davanti al  Grand jury,  proprio nell'ambito dell'indagine su Wikileaks.

Per venerdì era prevista la sua apparizione davanti al tribunale federale di Alexandria, in Virginia, in un'udienza per la richiesta di scarcerazione. Manning ha già scontato sette anni in un carcere militare per la vicenda di Wikileaks, prima che Barack Obama commutasse nel 2017 la sua condanna a 35 anni.

Chelsea Elizabeth Manning, nata Bradley Edward Manning nell'87 è un'attivista ex militare statunitense. Accusata di aver trafugato decine di migliaia di documenti riservati mentre svolgeva il suo incarico di analista di intelligence durante le operazioni militari in Iraq, e di averli consegnati all'organizzazione Wikileaks, è stata arrestata, imputata di svariati reati contro la sicurezza nazionale e detenuta in condizioni considerate lesive dei diritti umani. Il suo caso ha suscitato un acceso dibattito in quanto quei dossier riguardavano l'omicidio di diversi civili disarmati da parte dell'esercito americano.

Scarcerata, dopo sette anni e quattro mesi, il 17 maggio 2017 per grazia del presidente uscente Barack Obama, ritorna in carcere dall'8 marzo 2019 per aver rifiutato di testimoniare davanti a un Grand Jury.

Lo scandalo Wikileaks cominciò così: nel maggio 2010 l'hacker Adrian Lamo denuncia Manning alle autorità militari, asserendo che, in una conversazione via chat, gli avrebbe confidato di aver passato a Julian Assange una serie di documenti riservati, tra cui il video Collateral murder che documenta l'attacco aereo del 12 luglio 2007 a Baghdad (dove due elicotteri Apache statunitensi uccidono 18 civili disarmati), ai quali aveva accesso dalla sua workstation.
Dopo pochi giorni Manning viene arrestata. Rimarrà in custodia in Kuwait per due mesi.Il 29 luglio viene trasferita nel carcere militare di Quantico, in Virginia.
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