Sasha, trovato morto il bambino di 4 anni scomparso a metà marzo: era fuggito con la nonna da Kiev

Il piccolo era nel distretto di Vyshhorod quando sono iniziati i i bombardamenti delle truppe russe

Sasha, trovato morto il bambino di 4 anni scomparso a metà marzo: era con la nonna a Kiev
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 09:49 - Ultimo aggiornamento: 16:46

Aveva compiuto quattro anni da appena sei giorni quando il 10 marzo i bombardamenti delle truppe russe hanno costretto la gente a fuggire da Vyshhorod, nella zona di Kiev. Con la nonna si era ritrovato su un'imbarcazione per attraversare il fiume Dnipro, era l'unico a indossare un giubbotto di salvataggio. Ma il nemico non era l'acqua del fiume: Sasha è stato ferito a morte dai colpi d'arma da fuoco sparati dai soldati russi. A dare l'annuncio su Instagram è stata la madre del bambino Anna Yahno, che ha voluto ringraziare tutti coloro che si erano dati da fare per cercare il piccolo: «Oggi abbiamo trovato il corpo di Sashenka. Ringrazio chi ha aiutato nella ricerca, ringrazio tutti per le preghiere e la fede, grazie per il sostegno. Sashenka, il nostro angioletto, è già in cielo. Oggi la sua anima ha trovato pace», ha scritto.

Il Parlamento ucraino ha twittato le sue profonde condoglianze alla famiglia: «Non dimenticheremo mai, non perdoneremo mai».

La speranza che Sasha fosse ancora vivo è rimasta accesa per settimane. Il corpo della nonna infatti è stato trovato quasi subito, quando è stato possibile recuperare la barca affondata dai colpi russi. Di lui invece nessuna traccia, risultava disperso. Tanto che i genitori avevano iniziato a pensare che del piccolo si fosse preso cura qualcuno, un'anima buona sopravvissuta all'attacco che l'aveva portato al riparo. Hanno continuato a credere con tutte le forze che fosse sopravvissuto, lanciando un appello in Ucraina e dovunque fossero arrivati rifugiati, anche in Italia, perché forse l'impossibilità di comunicare era l'unico motivo che impediva di avere notizie di Sasha. Giorni passati in preda alla disperazione. Poi, dopo quasi un mese di attesa, è arrivata la telefonata: il corpo senza vita di Sasha è stato recuperato, chi l'ha trovato ha detto che c'erano segni di spari. La notizia è stata confermata dal ministro dell'Istruzione ucraino Inna Sovsun.

 

Alexander (Sasha) Zdanovich Yahno era nato il 4 marzo del 2018. Le sue tracce, come detto, si erano perse il 10 marzo mentre era in fuga insieme con la nonna, altre sei persone e due cani. Durante l'evacuazione attraverso il fiume Dnipro, alcune imbarcazioni non hanno raggiunto la riva, affondate dal fuoco di Mosca, e Sasha era su una di quelle. Per diverse settimane c'è stata una vera mobilitazione per ritrovare il bambino, anche celebrità ucraine si sono unite alla ricerca. Tra i primi a partecipare l'Associazione Cittadini del Mondo Odv di Cagliari, che ha rilanciato dalla Sardegna l'appello per la scomparsa del piccolo. Lo stesso console ucraino nel capoluogo sardo Anthony Grande aveva sentito telefonicamente la madre per avviare le ricerche in Italia.

La foto di Sasha, sorridente con i suoi dentini da latte, abbracciato al gatto, il caschetto sbarazzino di capelli, era comparsa sui media internazionali e sui social. Ora il suo nome è entrato nell'inaccettabile lista dei 167 bambini ucraini uccisi in 42 giorni di guerra. Un elenco di numeri aggiornato dalla procura generale ucraina, che si allunga ogni 24 ore amplificando l'orrore di immagini e video che rimbalzano sulle televisioni di tutto il mondo. E ancor più terrificante è la postilla aggiunta dal procuratore ogni mattina: i dati non sono definitivi, il recupero delle vittime richiede tempo per ragioni di sicurezza.

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