Gay Pride a San Pietroburgo, la polizia carica i manifestanti: una ventina di fermi

Gay Pride a San Pietroburgo, la polizia carica i manifestanti: una ventina di fermi
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Lunedì 5 Agosto 2019, 00:29
Una manifestazione pacifica, con qualche bandiera e qualche slogan a favore dell'Lgbt. Ma sabato pomeriggio a San Pietroburgo, quando circa 50 attivisti Lgbt si sono riuniti nella piazza principale della città, circondati da decine di poliziotti, è scoppiato il finimondo: la polizia e intervenuta in maniera energica e sono iniziati gli arresti. Chiunque avesse una bandiera rainbow o cartelloni inneggianti ai diritti Lgbt è stato ammanettato e caricato sulle camionette, sarebbero una ventina i fermati. Tre persone sono state portate via in ambulanza. Aleksei Nazarov, uno dei portavoce, sui social, ha raccontato il proprio drammatico Pride.

«Il mio Pride  - racconta - si è concluso alle 4 del mattino del 4 agosto, quando sono tornato a casa in taxi. Sono sopravvissuto all’abominevole detenzione illegale in Piazza, a San Pietroburgo, alle torture su un bus della polizia (dove hanno spruzzato gas sui fermati, senza acqua e senza poter andare in bagno). Mi hanno fermato alle 17:40, sono arrivato al dipartimento di polizia alle 21:10, dove ho trascorso più di tre ore».

«Esprimo tutta la mia vicinanza alla comunità Lgbt russa - ha detto in un post Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center - Grave la repressione e il clima illiberale che siamo costretti a vedere. A San Pietroburgo gli attivisti Lgbt hanno manifestato per la loro visibilità, ma sono stati arrestati».
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