Russia, 18enne spara all'università di Perm. Sei morti, ragazzi si gettano dalle finestre. Killer preso

Russia, uomo spara all'università di Perm. «Morti e feriti», ragazzi si gettano dalle finestre
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Lunedì 20 Settembre 2021, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 10:06

Uno studente armato di fucile ha compiuto una strage aprendo il fuoco in un'università in Russia con un bilancio di sei morti e 28 feriti. Venti persone sono ricoverate in ospedale e nove di loro sono «in condizioni serie», ha precisato in serata il ministro della Salute Mikhail Murashko. Il killer è uno studente 18enne del posto, fermato e identificato. È rimasto ferito dopo aver opposto resistenza al momento dell'arresto. Stando alle ricostruzioni, l'assalitore sarebbe entrato nel territorio dell'Università di  Perm verso le 11 del mattino (le 8 in Italia) e avrebbe cominciato a sparare seminando il terrore. I media locali e quelli internazionali raccontano di momenti di panico nell'università della regione degli Urali, con studenti e insegnanti che si barricavano nelle aule.

 

«Mentre passavo dall'edificio numero 8, dove c'è la facoltà di Geografia, ho visto come da lì, dal primo piano, gli studenti saltavano dalle finestre e dopo si allontanavano di corsa», ha raccontato a Meduza un insegnante della facoltà di Lettere.

In un video amatoriale ripreso anche dai media statali e girato durante l'aggressione si vede una persona in abiti neri che attraversa un piccolo viale con in testa quello che pare un elmetto e un'arma in mano. Il Comitato Investigativo ha riferito che l'aggressore ha sparato con un fucile da caccia a canna liscia acquistato alcuni mesi fa. Ma secondo il ministero dell'Interno aveva con sé anche un coltello. «Dopo essergli corso incontro, ho bloccato i suoi movimenti e ho messo via fucile, cartucce e coltello. Poi ho iniziato a prestargli i primi soccorsi», ha raccontato in un video pubblicato dal dicastero un sottotenente di polizia che sarebbe stato tra i primi agenti ad intervenire.

Russia, terrore all'università

Stando alle autorità russe, l'assalitore è infatti rimasto ferito in una sparatoria con le forze dell'ordine dopo aver opposto resistenza ed è stato ricoverato in una struttura sanitaria. Secondo la Bbc, avrebbe agito da solo e affermato di non avere «motivazioni politiche o religiose». In un post sui social media che gli viene attribuito, lo studente avrebbe anche dichiarato di essere «consumato dall'odio», anche verso se stesso, e che intendeva «fare del male agli altri». L'attacco ha sconvolto Perm, nella cui regione per domani è stata indetta una giornata di lutto.

«So bene che nessuna parola può cancellare il dolore della perdita, la sofferenza per questa perdita, soprattutto quando si tratta di giovani che iniziano appena la loro vita», ha detto Putin. «Questa - ha proseguito il presidente russo - è una tragedia enorme, non solo per le famiglie che hanno perso i loro figli, ma per l'intero Paese». Le sparatorie nelle scuole sono relativamente rare in Russia. Quello di oggi però è il secondo attacco armato avvenuto quest'anno in un istituto di istruzione del Paese. A maggio un giovane aprì il fuoco in una scuola di Kazan uccidendo nove persone, tra cui sette ragazzini. Nel 2018 invece un altro giovane uccise 20 persone in una scuola in Crimea, la penisola sul Mar Nero occupata dalla Russia, prima di suicidarsi in una strage che allora fu paragonata a quella di Columbine. Dopo la sparatoria nella scuola di Kazan, la Russia ha deciso di aumentare da 18 a 21 l'età minima per acquistare armi da fuoco e ha rafforzato i controlli medici.

 
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«Non è stato un attentato terroristico. Non sono membro di organizzazioni estremiste. Nessuno sapeva quello che avrei fatto. Ho organizzato tutto da solo», è il testo del post. Bekmamsurov parla di sé come di una persona «sopraffatta dall'odio». Avrebbe inoltre pianificato l'attacco da tempo. Il governatore della regione di Perm, Dmitry Makhonin, conferma che «uno degli assalitori» del campus dell'università è stato neutralizzato e rende noto che - al contrario di ciò che aveva scritto il killer - è in corso la ricerca di possibili complici. «Stiamo verificando l'informazione di possibili complici. Gli studenti potrebbero aver fatto confusione a causa della paura, gli spari si sono fermati», ha affermato in una intervista all'agenzia Tass. Nel frattempo è stato aperto un centro di crisi sul sito della sparatoria, ha reso noto l'università.

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