Regeni, Conte incontra Al-Sisi: «Insoddisfatto, nessun passo avanti». Il presidente egiziano: totale sostegno a inquirenti

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte saluta il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, in occasione del forum sulla Via della Seta, a Pechino
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Sabato 27 Aprile 2019, 17:23 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 12:21
«Questa sera ho incontrato Al-Sisi» e il caso Regeni «è stata una delle cose più importanti di cui abbiamo parlato. C'è insoddisfazione perché a distanza di tempo non c'è ancora nessun concreto passo avanti che ci lasci intravedere un accertamento dei fatti plausibile», ha detto Conte in conferenza stampa a Pechino.

Nell'incontro con Conte, il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha «sottolineato il proprio totale sostegno alla cooperazione fra le istituzioni competenti egiziane e italiane per svelare le circostanze del caso, identificare gli autori e assicurarli alla Giustizia», scrive un comunicato della Presidenza egiziana senza fornire altre indicazioni sul tema delle indagini sulla tortura e uccisione di Giulio Regeni in Egitto. Il portavoce della presidenza, l'ambasciatore Bassam Radi, nel terzo capoverso del testo si é limitato a premettere che «la riunione ha riguardato un certo numero di dossier relativi ai rapporti bilaterali fra i due paesi e gli ultimi sviluppi dell'inchiesta sul caso dello studente italiano Regeni».

A lanciare un appello a Conte affinché nell'incontro con il presidente egiziano si facesse «ulteriormente portavoce della richiesta di Verità e Giustizia sul rapimento, tortura e morte di nostro figlio» erano stati oggi su Repubblica Paola e Claudio Regeni, i genitori del ricercatore italiano ucciso al Cairo tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio del 2016.

«Una tragedia inimmaginabile - scrivono i genitori di Giulio Regeni - Per tutti noi. Sono trascorsi ormai più di tre anni e assieme a tantissimi cittadini di tutto il mondo attendiamo di sapere i nomi di tutti i soggetti coinvolti e di vederli assicurati alla giustizia italiana. Le chiediamo di essere determinato ed incisivo con il Presidente egiziano di andare oltre ai consueti proclami e promesse, di ricordargli che la procura romana ha già inserito cinque persone nel registro degli indagati, in base alle indagini effettuate superando gli enormi ostacoli posti da parte degli stessi egiziani; è giunto il momento di ricevere una risposta concreta, vera e definitiva».

Senza, per Paola e Claudio Regeni, «la dignità del nostro paese risulterebbe irrimediabilmente mortificata». «Presidente Conte - concludono - si ricordi di Giulio mentre stringerà la mano del Generale Al Sisi e pretenda, senza ulteriori dilazioni o distrazioni di sorta, la verità sulla sua uccisione.
Sia, come ha promesso, il suo avvocato, lo sia di tutti i cittadini italiani che confidano nel rispetto dei diritti umani e nella loro intangibilità».
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