Cos’è il reattore a fusione? L'Italia apre al nucleare, Draghi: «In arrivo entro il 2028». Di cosa si tratta e la differenza con la fissione

La fusione è il processo che alimenta le stelle, come il nostro Sole, e promette, nel lungo termine, di essere una fonte di elettricità quasi illimitata

Cos’è il reattore a fusione? L'Italia apre al nucleare, Draghi: «In arrivo entro il 2028». Di cosa si tratta e la differenza con la fissione
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Giovedì 10 Marzo 2022, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 15:08

La risposta contro il caro-bollette è l'energia nucleare a fusione. «Il primo reattore entro il 2028», ha detto ieri il premier Mario Draghi. Dopo anni di controversie l'Italia apre ufficialmente al nucleare. E lo fa mentre il mondo trema per il futuro delle centrali ucraine, a rischio per i combattimenti.

«L’impegno tecnico ed economico – ha aggiunto Draghi – è concentrato sulla fusione a confinamento magnetico, che attualmente è l’unica via possibile per realizzare reattori commerciali in grado di fornire energia elettrica in modo economico e sostenibile».

Una soluzione sulla quale sta lavorando il Consorzio Eurofusion, che gestisce fondi Euratom pari a oltre 500 milioni di euro per il periodo tra il 2021 e il 2025. Ma di cosa si tratta esattamente?

Fusione nucleare, perché è così importante. «Scintilla di energia come le stelle»

L'energia pulita

La fusione è un procedimento alternativo alla fissione, ossia quello seguito nelle attuali centrali. Punta a riprodurre, in scala enormemente più piccola, ciò che avviene nel sole. Attualmente non esistono reattori a fusione (se non i prototipi sperimentali), perché non è ancora un tecnologia sufficientemente sviluppata per generare energia elettrica in grado di soddisfare i fabbisogni di un paese. Riuscire a riprodurlo, significherebbe generare un flusso di energia "pulita", poiché genera meno scorie della fissione e soprattutto scorie meno radioattive.

La fusione promette, nel lungo termine, di essere una fonte di elettricità quasi illimitata, utilizzando piccole quantità di combustibile reperibili ovunque sulla terra, da materie prime poco costose. Il processo di fusione unisce, fino a fondersi ad altissima temperatura, nuclei di elementi leggeri come l'idrogeno, che si trasformano in elio, rilasciando una quantità enorme di energia sotto forma di calore. 

 

 

Il record del Jet

Esattamente un mese fa gli scienziati del progetto europeo Jet (il Joint European Torus, il più grande reattore a fusione nucleare sperimentale) hanno annunciato di aver registrato il nuovo record energetico. Il Jet ha prodotto 59 megajoule di energia nell'arco di 5 secondi (11 megawatt di potenza). Più del doppio rispetto a 25 anni fa. Un passo avanti importante, che ha aumentato l'ottimismo intorno a questo tipo di energia. 

«L'esperimento del Jet ci fa avvicinare alla fusione nucleare», ha commentato il dottor Joe Milnes, a capo del laboratorio dove è in funzione il reattore. «Abbiamo dimostrato che possiamo creare una stella in miniatura all'interno dei nostri macchinari e mantenerla lì per cinque secondi, ottenendo delle alte performance». Questo, ha aggiunto, «ci porta in un campo realmente nuovo». 

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