Regno Unito, «pasto caldo garantito a tutti»: Rashford, il calciatore eroe dei poveri è il vero rivale di Johnson

Regno Unito, «pasto caldo garantito a tutti»: Rashford, il calciatore eroe dei poveri è il vero rivale di Johnson
di Cristina Marconi
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Lunedì 26 Ottobre 2020, 07:13 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 14:30

Il governo di Boris Johnson sta subendo il pressing di Marcus Rashford su un tema decisamente delicato: i pasti caldi per i bambini poveri durante le vacanze scolastiche. Il calciatore del Manchester United, appena ventiduenne e passato dalla miseria al successo, ha lanciato un appello al governo e una campagna per garantire che i minori possano mangiare qualcosa di caldo, nutriente e sano anche in questi giorni in cui le scuole, e quindi le mense, sono chiuse. Da qui fino alla pasqua del 2021 almeno. La primavera scorsa Rashford aveva fatto, e ottenuto, qualcosa di simile per il periodo del lockdown, con un impegno e una passione che gli sono valsi, alla sua giovanissima età, una delle massime onorificenze da parte di Elisabetta II, quella di MBE, membro dell'impero britannico.

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I NUMERI
E ora davanti alle 850mila firme raccolte con la sua petizione, con il 71% dell'opinione pubblica a favore e una straordinaria adesione di catene di ristoranti pronte a fare la loro parte, anche alcuni Tories si sono ribellati davanti alla linea dura del governo, che ha deciso che tra tutte, proprio questa voce di spesa non vale la pena di essere aggiunta alla lunga lista di questo 2020.

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«Anche nel loro momento più difficile, dopo aver sentito gli effetti devastanti della pandemia, le imprese locali hanno stretto tra le loro braccia la comunità, afferrando i bambini vulnerabili mentre cadevano», ha dichiarato Rashford in risposta alle numerose offerte di cibo ricevute dalle sale da tè, dai ristoranti, dalle chiese e dalle fattorie e addirittura da McDonald's, che ha messo sul tavolo un milione di pasti, aggiungendo: «Non potrei essere più fiero di essere britannico oggi». Un'ondata di solidarietà che ha suscitato una sincera emozione da parte di un popolo che ama le grandi iniziative collettive nei momenti di difficoltà. Ma solo alcuni, tra i Tories, hanno colto il cambiamento in corso. Il presidente della commissione educazione alla Camera, Robert Halfon, insieme ad altri due presidenti di commissione hanno chiesto al premier Boris Johnson di cambiare linea urgentemente, visto che le vacanze sono già in corso e l'elettorato vuole un governo che faccia da guida durante l'attuale crisi del Covid, gestita fino ad ora in maniera confusa.

Inoltre un errore del genere rischia di rafforzare il marchio che i Tories hanno di nasty party, partito cattivo, insensibile ai problemi sociali, con un deputato che ha commentato che i voucher verrebbero usati per «crack e bordelli» e l'altro secondo cui i ristoranti che si sono offerti di distribuire pasti caldi non hanno bisogno degli aiuti del governo.

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A un consulente parlamentare del cancelliere Rishi Sunak, il deputato James Cartlidge, è stato impedito di entrare in un pub della sua circoscrizione dopo aver votato contro i pasti gratis, e lui si è difeso dicendo che anche per i Laburisti «le scuole non sono responsabili di dare da mangiare agli alunni durante le vacanze scolastiche», senza considerare il contesto particolare della pandemia che va ad aggravare una situazione già pesante. L'unione nazionale dei pediatri ha lanciato un appello dai toni molto duri per dire che nella loro esperienza è fin troppo frequente incontrare bambini malnutriti o denutriti in un paese come il Regno Unito, dove le differenze sociali sono enormi. La giustificazione data dal governo è di voler risolvere la piaga della povertà alla radice. «Il Labour non getterà la spugna sul tema dei bambini che vanno a letto affamati la sera», ha garantito la ministra ombra per la salute mentale, la dottoressa Rosena Allin-Khan.

 

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