Nel mondo in questo momento ci sono 110 milioni di persone che sono state costrette a fuggire dai propri territori per via della guerra, dei cambiamenti climatici, dei conflitti a bassa intensità che rendono impossibile la permanenza sul territorio ancestrale. Una cifra record destinata a salire ulteriormente e che a livello globale non mostra segni di rallentamento. Il conflitto in Sudan, l'ultimo in ordine cronologico, ha causato un bilancio ancora più drammatico e il trend, secondo le Nazioni Unite, è in crescita.
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Il principale rapporto annuale dell’UNHCR, Global Trends in Forced Displacement 2022, ha riscontrato che a fine 2022 il numero di persone costrette alla fuga a causa di guerre, persecuzioni, violenza e violazioni dei diritti umani è salito al livello record di 108,4 milioni, con un aumento senza precedenti di 19,1 milioni rispetto all’anno precedente.
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«Questi numeri ci dimostrano che ci sono persone fin troppo pronte a ricorrere alla guerra, e decisamente troppo lente a trovare soluzioni. La conseguenza è la devastazione, lo sfollamento e l’angoscia per milioni di persone sradicate con la forza dalle loro case» ha detto l’Alto Commissario per i rifugiati Filippo Grandi.
Il numero di rifugiati dall’Ucraina è salito da 27.300 alla fine del 2021 a 5,7 milioni alla fine del 2022, costituendo così il più rapido esodo di rifugiati al mondo dalla Seconda guerra mondiale. Il numero di rifugiati dall’Afghanistan è cresciuto nettamente alla fine del 2022 a causa della revisione delle stime dei cittadini afghani ospitati in Iran, molti dei quali erano arrivati negli anni precedenti.
Del totale globale, 35,3 milioni sono rifugiati, persone che hanno attraversato un confine internazionale in cerca di sicurezza, mentre il gruppo più numeroso (il 58%, vale a dire 62,5 milioni di persone) è quello degli sfollati all’interno dei loro paesi a causa del conflitto e della violenza.
I numeri confermano che, sia in base a misure economiche che in rapporto alla popolazione, sono sempre i paesi a medio e basso reddito ad ospitare la maggior parte delle persone in fuga. I 46 paesi meno sviluppati rappresentano meno dell’1,3% del prodotto interno lordo globale, eppure ospitano più del 20% di tutti i rifugiati. Si segnala inoltre che nel 2022, i fondi disponibili per far fronte alle molte crisi di rifugiati in corso e per sostenere le comunità che li ospitano, è stato molto inferiore alle necessità e rimane a tutt’oggi insufficiente nel 2023, nonostante i bisogni umanitari crescenti.
Mentre il numero totale delle persone costrette alla fuga ha continuato a crescere, il rapporto mostra però anche che alcuni di loro hanno potuto far ritorno nei propri paesi volontariamente e in sicurezza.
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