Ramstein, il vertice sull'Ucraina nel luogo della strage delle Frecce Tricolori

Ramstein, il vertice sull'Ucraina nel luogo della strage delle Frecce Tricolori
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Martedì 26 Aprile 2022, 13:33 - Ultimo aggiornamento: 15:04

Si è aperto questa mattina a Ramstein, in Germania, il vertice tra i rappresentanti di 40 paesi per fare il punto sulla guerra in Ucraina e su quante e quali armi mandare a Kiev. La sede scelta però evoca tristi ricordi all'Italia. Fu proprio a Ramstein, nel corso di una esibisione acrobatica infatti, che avvenne l'incidente aereo che coinvolse le nostre Frecce Tricolore. Era il  28 agosto 1988 durante l'Airshow Flugtag '88. La pattuglia acrobatica italiana  si apprestava a completare la figura detta della "Cardioide" ma i tre Aermacchi MB-339Pan pilotati dal tenente colonnello Ivo Nutarelli (Pony 10 della formazione), dal tenente colonnello Mario Naldini (Pony 1, capo pattuglia) e dal capitano Giorgio Alessio (Pony 2) entrarono in collisione. Mentre gli aerei numero 1 e 2 precipitarono in fiamme sulla pista, il numero 10 si abbatté sulla folla causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori.

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Il rapporto finale della commissione d'inchiesta trinazionale (Usa-Italia-Germania), reso pubblico solo nel 2012, attribuì il disastro a un errore del pilota solista Ivo Nutarelli, che avrebbe innescato una serie di piccoli eventi che avrebbero portato alla tragedia. Nessun guasto tecnico. Nessuna diretta causa esterna come un'improvvisa raffica di vento o altro.  Anche le misure di sicurezza alla base erano state seguite alla lettera. Ma sull'inchiesta durata tutti gli anni aleggiò a lungo il sospetto che si potesse trattare di un complotto. Secondo l'avvocato dei parenti delle vittime della strage si trattò di un sabotaggio. Due dei piloti italiani morti, Ivo Nutarelli e Mario Naldini erano  testimoni chiave nel processo sulla tragedia del Dc-9 Itavia, in quanto la sera della tragedia di Ustica i due piloti erano in volo e per circa due miglia avrebbero  volato sulla scia del Dc 9, fino a dieci minuti prima che l’aereo civile si inabissasse nelle acque di Ustica.

Non sarebbe stato un incidente quello di Ramstein ma la conseguenza di un sabotaggio ai velivoli dei due testimoni- chiave, mai dimostrato.  

I resti dei tre velivoli delle Frecce Tricolori coinvolte nell'incidente di Ramstein furono acquistati dal Museo dell'Aviazione di Rimini nel 1989 e lì sono rimasti esposti per diversi anni. Poi su richiesta dello Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Italiana, il museo li donò  ricevendo in cambio un monumento commemorativo in memoria dei morti di questo tragico incidente ed un velivolo F-104 ASA.

 In seguito alla tragedia di Ramstein, furono per tre anni vietate le esibizioni aeree (sul territorio tedesco) e riviste le misure di sicurezza, allontanando il pubblico dall'area delle evoluzioni acrobatiche.

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