Russia e Cina, Putin chiama Xi Jinping: «Rafforzare cooperazione militare»

L'ultima volta che si erano incontrati era settembre, in Uzbekistan

Russia e Cina, Putin chiama Xi Jinping: «Rafforzare cooperazione militare»
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Venerdì 30 Dicembre 2022, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 18:58

Ribadiscono la loro alleanza, la loro dipendenza, l'uno dall'altro. La collaborazione tra Russia e Cina, sottolinea Vladimir Putin, «serve a creare un ordine mondiale giusto». Queste le parole del presidente russo  Putin in un colloquio con il suo omologo cinese Xi Jinping in collegamento video. «Il coordinamento tra Mosca e Pechino nell'arena internazionale, anche nell'ambito del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, dei Brics e del Gruppo dei 20, serve a creare un ordine mondiale equo basato sul diritto internazionale», ha affermato Putin. La Russia e la Cina, ha detto il leader del Cremlino, hanno le stesse opinioni sulle cause e il corso del panorama geopolitico globale.

«Puntiamo a rafforzare la collaborazione tra le forze armate russe e cinesi», ha detto Putin. «Un posto speciale nell'intera gamma della cooperazione russo-cinese è occupato dalla cooperazione militare e tecnico- militare, che aiuta a garantire la sicurezza dei nostri paesi e a mantenere la stabilità nella regione», ha detto ancora Putin secondo quanto riporta la Ria Novosti.

Il presidente cinese Xi Jinping si è detto «disponibile a rafforzare la collaborazione strategica» con la Russia in una situazione internazionale «complicata e tutt'altro che univoca», secondo quanto riporta la Tass. «Sotto la nostra guida congiunta, il partenariato globale cinese-russo e l'interazione strategica stanno mostrando resilienza», ha sottolineato Xi Jinping.

Russia e Cina, rubli e yuan

Oggi l'agenzia Reuters riporta che è raddoppiata al 60% la quota consentita di yuan cinesi nel fondo patrimoniale russo.  Il ministero delle Finanze russo ha dichiarato che la quota massima possibile di yuan cinesi nel suo Fondo Nazionale è stata raddoppiata per ridurre la dipendenza dalle valute dei cosiddetti Paesi "non amici".  La Russia considera "ostile" e "non amico" qualsiasi Paese che l'abbia colpita con le sanzioni per l'invasione dell' Ucraina.

Dopo che l'Occidente ha sostanzialmente impedito alla banca centrale russa le transazioni in dollari, euro e sterline e dopo che ha congelato circa la metà delle sue riserve internazionali, Mosca ha accelerato una campagna per spostare le sue ingenti riserve in valute più accessibili, più "amiche". 

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Xi Jinping volerà a Mosca?

Il presidente russo ha detto di attendere il presidente cinese a Mosca nella primavera del 2023 per una visita di Stato. «Non ho dubbi che troveremo l'occasione per incontrarci di persona. Ti aspettiamo, caro presidente, caro amico, la prossima primavera con una visita di Stato a Mosca», ha detto Putin.

Perché questo sfoggio di amicizia plateale? Con la guerra russa all'Ucraina e l'impennata di contagi Covid in Cina, questa telefonata tra leader ha il preciso obiettivo di mettere in vetrina la loro alleanza. 

L'ultima volta che si erano incontrati era settembre, in Uzbekistan. 

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Pechino non ha mai condannato la guerra russa in modo esplicito ma non ha neanche mai fornito un sostegno diretto, come le armi. La Russia non è stata aiutata nemmeno a eludere le sanzioni occidentali. Tuttavia, ha contribuito indirettamente rimanendo uno dei maggiori acquirenti di petrolio russo al mondo. E Putin lo ha ricordato durante la telefonata. Le forniture energetiche russe alla Cina hanno raggiunto livelli senza precedenti, ha detto il presidente russo durante la videoconferenza con il presidente cinese. «La fornitura di vettori energetici ha raggiunto volumi senza precedenti. È in corso un lavoro congiunto per creare capacità nel campo della produzione e della lavorazione degli idrocarburi», ha affermato Putin .

Xi ha espresso la speranza a Medvedev, stretto alleato di Putin ed ex presidente russo, durante una visita a Pechino la scorsa settimana, che «tutte le parti interessate esercitino una moderazione razionale»

Nonostante le complicazioni, secondo gli analisti Xi non può permettersi di abbandonare Putin o di assistere al crollo delle ambizioni del leader russo in Ucraina. In questo modo indebolirebbe un alleato geopolitico e lascerebbe la Cina sola a competere con gli Stati Uniti, quando il leader cinese si troverà ad affrontare le crescenti sfide estere e interne. Tra queste c'è l'inasprimento delle pressioni di Washington, che ha tagliato l'accesso della Cina alla tecnologia dei semiconduttori, una mossa che si prevede ritarderà di anni l'industrializzazione del Paese. La Cina, inoltre, sta affrontando la pandemia come mai prima, cioè senza tutto l'armamentario di restrizioni e obblighi attuati per due anni che ha portato anche problemi economici.

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