Putin, alti dirigenti di Mosca pronti a voltargli le spalle: «Ma se fuggi ora ti fanno fuori»

Un quarto dei funzionari russi era pronto a dimettersi. Non conoscevano i piani dell'invasione ucraina e non immaginavano la portata delle sanzioni

Putin, a Mosca c'è chi è pronto a voltargli le spalle: «Ma se fuggi ora ti fanno fuori»
di Simone Pierini
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 00:09

Una frangia dell'apparato funzionario russo sarebbe pronto a voltare le spalle a Putin. O meglio, avrebbe voluto già da qualche giorno, dimettendosi. Ma ora, secondo quanto riporta il giornale online indipendente Meduza (nato in Lettonia dopo la fuga di giornalisti russi di testate chiuse in passato), potrebbe essere tardi e comporterebbe rischi troppo grandi. Meduza, che cita fonti informate, indica in circa un quarto dei funzionari e top manager di Mosca, «molti professionisti di serie A», ha preso seriamente in considerazione l'idea di rassegnare le proprie dimissioni dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina. «Ma a ora nessuno si è dimesso. Farlo ora sarebbe visto come un tentativo di fuga. E per questo ti fanno fuori».

I funzionari sorpresi dall'invasione in Ucraina

Molti dei funzionari di alto rango e dirigenti delle grandi aziende pubbliche - spiega un'altra fonte - non avevano idea del piano per una invasione totale dell'Ucraina, quindi nessuno si aspettava sanzioni così pesanti dall'Occidente. «Ci eravamo preparati per scenari stressanti, ma niente a questo livello.

Contavamo su sanzioni relativamente soft», commenta.

A fronte di un Igor Sechin (Rosneft), a cui non interessa davvero lo stato di salute della società, c'è un German Gref (Sberbank) «orgoglioso del suo successo, di quello della sua banca, in relazione agli standard globali» o un Sergey Sobyanin, il sindaco di Mosca, che ha «reso Mosca una capitale mondiale». Sono persone come loro, quelle che lavoravano per un obiettivo, le più frustrate ora. «Nessuno sarà più in grado di ottenere alcun successo chiaro nel Paese. La loro vita andrà sempre peggio». Il peso del potere è passato dai tecnocrati agli ultra patriottici.

Nomine di vertice congelate

In mezzo a quella realtà, anche tutte le nomine e i cambiamenti significativi del personale sono stati congelati, sia per gli incarichi federali che per quelli di governo. Una fonte vicina al governo ha detto a Meduza, «la cosa più importante per il Cremlino in questo momento è che ognuno sia al proprio posto; non è il momento di muovere le pedine». Secondo lui, i funzionari statali sono attualmente autorizzati a cambiare posizione solo orizzontalmente, non verticalmente. Tuttavia, secondo una fonte, c'erano piani per importanti cambiamenti del personale fino all'inizio del 2022, comprese le posizioni ministeriali. Si è parlato, ad esempio, della nomina dell'ex guardia del corpo di Putin e dell'attuale governatore regionale di Tula, Alexey Dyumin, a ministro per le situazioni di emergenza. La posizione è rimasta vacante nel 2021. Alexander Chupriyan, l'ex vice di Zinichev, è ancora attualmente il ministro ad interim. 

I cambiamenti del personale sono stati discussi anche all'interno del blocco politico guidato da Sergey Kiriyenko, primo vice capo dell'amministrazione presidenziale. Dopo l'inizio della guerra alla fine di febbraio 2022, tuttavia, uno stratega politico del Cremlino disse a Meduza che «non c'è più richiesta per l'approccio tecnocratico alla politica» che Kiriyenko aveva predicato. «Ora è il momento per altri tipi di persone: quelle ultra-patriottiche».

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