Putin, il test nucleare (fallito) del siluro Poseidon nel Mar Glaciale Artico: ecco cosa è andato storto

Nel corso dell’ultima settimana le navi russe hanno lasciato l’area di prova per rientrare in porto, senza eseguire i test. Secondo gli Stati Uniti, i russi stanno incontrando delle difficoltà tecniche. Le acque dell’area in cui dovrebbero svolgersi i test inizieranno presto a ghiacciarsi e questo potrebbe condizionare le operazioni.

Putin, il test (fallito) del siluro Poseidon nel Mar Glaciale Artico: ecco cosa è andato storto
di Giorgia Crolace
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Venerdì 11 Novembre 2022, 14:13 - Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 13:17

Nel corso delle ultime settimane le navi della marina russa nel Mar Glaciale Artico avrebbero iniziato a testare il siluro Poseidon, una testata nucleare con un’autonomia di circa 10mila chilometri, capace di muoversi nella profondità delle acque fino a esplodere una volta raggiunta la destinazione. In quel caso, la collisione con la costa sarebbe in grado di scatenare un vero e proprio tsunami radioattivo. È quanto ha riferito alla Cnn un alto funzionario statunitense.

 

Il siluro Poseidon

Mentre sono in grado di rilevare la partenza dei missili russi grazie ad una efficace rete di satelliti dotati di sensori a infrarossi, gli Stati Uniti non possono monitorare quello che accade nella profondità del Mar Glaciale Artico: il siluro a propulsione nucleare spesso definito “l’arma dell’Apocalisse” è capace di muoversi in maniera silenziosa, sfuggendo ai radar.

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Foto NavalNews.com

Il sottomarino Belgorod

Come riferisce la Cnn, tra i mezzi navali che avrebbero preso parte ai test c’è anche il sottomarino Belgorod, capace di muoversi sott’acqua con una velocità di circa sessanta chilometri orari e in grado di rimanere immerso fino a 120 giorni, senza bisogno di tornare in superficie.

Le sue eliche sarebbero in grado di non essere rilevate dai sonar.

Non avendo le capacità tecniche per competere con la Marina militare statunitense, la Russia ha investito le sue risorse nello sviluppo di Belgorod, un mezzo subacqueo capace di muoversi e operare a profondità tali da non poter essere monitorato. E in grado di sganciare veicoli subacquei senza pilota come il siluro Poseidon. Non ci sono certezze sul fatto che il super siluro possa già essere operativo: da anni la Russia lavora al suo sviluppo. Belgorod sarebbe in grado di trasportare fino a otto siluri.

I test russi nel Mar Glaciale Artico

La Cnn fa sapere però che, nell’ultima settimana le navi russe hanno lasciato l’area di prova nel Mar Glaciale Artico per rientrare in porto, senza eseguire i test. Qualcosa, quindi, non è andato per il verso giusto. Secondo gli Stati Uniti, i russi stanno incontrando delle difficoltà tecniche. Le acque dell’area in cui dovrebbero svolgersi i test inizieranno presto a ghiacciarsi e questo potrebbe condizionare le operazioni.

«L'industria militare russa sta attraversando tempi difficili e possiamo anche vedere che le sanzioni occidentali sui beni militari ad alta tecnologia stanno avendo effetto e devono continuare»: ha dichiarato alla rete di news americana un funzionario statunitense. Secondo gli Stati Uniti, i test non avrebbero comportato lo sganciamento di un ordigno nucleare. Un eventuale pericolo però potrebbe arrivare da un malfunzionamento del sistema a propulsione nucleare: il rischio sarebbe quello relativo alla dispersione della radioattività. Resta il fatto che si tratterebbe di un’arma estremamente pericolosa per la quale, al momento, non esistono appositi sistemi di difesa.

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