Tre sosia. Da usare in occasioni speciali, forse per coprire la fuga del presidente in difficoltà per le sorti del conflitto o addirittura occultare la sua morte. A rilanciare l’ipotesi che Vladimir Putin abbia dei sosia che compaiono in pubblico al posto suo è il maggiore generale Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina. In un’intervista al Daily mail sostiene che questo stratagemma è usato per celare la sua progressiva perdita di controllo all’interno del Cremlino, tra le crescenti indiscrezioni secondo le quali soffrirebbe di malattie come il morbo di Parkinson o il cancro.
L'altezza
Budanov afferma che già in passato i servizi segreti ucraini hanno notato che Putin si è fatto sostituire da alcune controfigure, «ora però questa è diventata una pratica normale.
Il piano di Mosca
Ad agosto 2021 la tesi che il vero Putin sia defunto o malato, e quindi sostituito, è stata rilanciata da ambienti del governo georgiano. La prova? «Da un po’ di tempo a questa parte non ostenta più il perfetto tedesco che aveva appreso quando lavorava per il Kgb in Germania est, e nelle occasioni ufficiali si fa assistere da un interprete», si faceva notare. A febbraio 2020 lo stesso presidente russo ha rivelato l’esistenza di un piano segreto per essere sostituito da una controfigura nelle apparizioni pubbliche, ma ha anche assicurato di averlo vietato. «Solo io sono l’unico e vero Putin in circolazione», ha affermato in un’intervista alla Tass. Confermando peraltro che le voci che si rincorrono da anni circa l’utilizzo di diversi sosia non sono campate in aria. «Ho rifiutato di avere un doppione - ha detto all’agenzia Tass - È accaduto durante i tempi più duri della lotta al terrorismo, nei primi anni 2000». All’epoca la Russia combatteva contro la Cecenia, dove Putin è andato in visita ufficiale poche ore dopo le dimissioni del suo predecessore Boris Eltsin, il 31 dicembre 1999. Il capo del Cremlino non ha mai spiegato perché abbia rifiutato di utilizzare una controfigura, però ha ribadito che non ha intenzione di farne ricorso e che non vuole usare un cellulare personale. «Mi sento più a mio agio utilizzare forme di comunicazioni protette o appoggiandomi al telefono del mio assistente».
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