Putin, i 70 anni amari dello Zar. In difficoltà sul campo, fa bombardare i civili

Razzi sui palazzi a Zaporizhzhia. E spuntano nuove stanze degli orrori. A Mosca assedio al ministro Shoigu per le perdite e il flop arruolamenti

Putin, i 70 anni amari dello Zar. In difficoltà sul campo, fa bombardare i civili
di Marco Ventura
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Venerdì 7 Ottobre 2022, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 10:27

Piovono missili su Zaporizhzhia e fanno 3 morti e almeno dodici feriti, tra cui un bambino. Ma il bilancio è provvisorio e gli obiettivi normalissime case. In serata si scavava in cerca di dispersi sotto le macerie. Segno della disperazione russa per l’inarrestabile avanzata ucraina nei territori liberati nel nordest e nel sud. La mobilitazione parziale di Putin, sempre più sotto attacco anche in Russia, si sta rivelando inefficace.

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La controffensiva di Kiev ha già portato dal 21 settembre a riconquiste per 55 chilometri e a un totale di 93 insediamenti che tornano sotto controllo ucraino: un’avanzata che “vale” oltre 2400 km quadrati, buona parte entro i confini di quello che dopo i referendum farsa e l’annessione è Federazione russa agli occhi di Putin. 


REAZIONE CIECA
La risposta è scomposta, colpisce gli innocenti. Un drone russo Shaded-136 si spinge a bombardare un quartiere residenziale nella regione di Kiev, per la prima volta dalla fine di agosto. Serhiy Bolvinov, capo degli investigatori ucraini di Kharkiv, aggiorna il conto delle vittime nelle zone liberate, a riprova della crudeltà ed esasperazione con la quale i russi reagiscono alla rotta: 534 civili di cui 226 donne, 260 uomini e 19 bambini (13 non sono identificati) estratti dalle fosse comuni. Di 29 resti umani non si conosce il sesso. Nel bilancio sono inclusi 447 corpi delle fosse di Izium. Documenti destinati a ingrossare i faldoni dei magistrati dell’Aja con le prove dei crimini di guerra. Nel territorio riconquistato, dice Bolvinov, c’erano 22 camere di tortura. «Praticamente in tutte le città in cui si sono stabilite truppe russe, abbiamo trovato luoghi di detenzione di civili e prigionieri di guerra. I metodi comprendono percosse, soffocamento, elettrocuzione e altre pratiche». L’ultima di queste stanze delle torture, per soldati ucraini, è stata scoperta a Piski-Radkivskii, nel distretto di Izium. Una dozzina di militari russi stazionava nella palazzina. Orrori che si accompagnano ai successi ucraini sul terreno, come ritorsione. 

 


LA PACE EQUA
E nel gioco delle parti, il presidente turco Erdogan rilancia il ruolo del suo Paese nella mediazione: «Una pace equa non ha perdenti. Anche la peggior pace è meglio della guerra. La Turchia parla con tutte le parti, purtroppo alcuni Paesi europei preferiscono la provocazione».

TUTTI CONTRO SHOIGU
In Russia intanto montano le critiche al titolare della Difesa, Sergei Shoigu. Il numero 2 dell’amministrazione filo-russa di Kherson, Kirill Stremusov, lo attacca frontalmente in un video di 4 minuti. «Molti in realtà dicono: se fossi il ministro della Difesa che ha permesso questo stato di cose, in quanto ufficiale mi sparerei un colpo alla testa. Ma lo sappiamo: la parola “ufficiale” per molti non è comprensibile». Contestazioni meno sanguinarie ma altrettanto pesanti in Russia. Il capo della Commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, accusa Shoigu di avere nascosto la verità su quanto sta succedendo al fronte. Parlamentari sollecitano un’inchiesta su come sono stati spesi i soldi per la Difesa e sui problemi delle forniture alle truppe al fronte. «La smettano di dire bugie», accusa Kartapolov. «Il nostro popolo non è stupido, vede che non viene preso sul serio. Vanno dette le cose come stanno».

E lamenta che i «leader individuali» non si sentano toccati dalle critiche. Nel tentativo di scaricare le colpe su altri, lo stesso Putin bacchetta Shoigu, senza nominarlo, perché il ministero della Difesa ha mancato di introdurre «per studenti e professori i necessari cambiamenti legali nella mobilitazione». 
Sempre più i blogger militari che si schierano coi «siloviki», signori della guerra come il ceceno Kadyrov, nominato colonnello generale dallo Zar, e il capo dei mercenari Wagner e chef del Cremlino, Prighozin. Non aiuta il video, sul popolare canale Telegram Ryabar, di 500 uomini in uniforme accanto a un treno nella regione di Belgorod, reclute del 1° Reggimento di carri armati inviate a Kherson senza addestramento. «Non siamo preparati. Abbiamo dovuto comprare noi cibo, medicine, sacchi a pelo…Viviamo come bestie». E gran parte dei soldati ha il Covid. 


L’insofferenza del Cremlino per le critiche porta in carcere per “frode” Alexei Slobodeniuk, blogger di “Skaner”, mentre il conduttore tv Vladimir Solovyov chiede spiegazioni sulle spese militari e sul perché la Russia si trovi «sull’orlo di un disastro politico-militare e di una guerra nucleare». Quanto all’Aiea, Agenzia per la sicurezza atomica, ha messo in chiaro che la centrale di Zaporizhzhia è «proprietà dell’Ucraina», e porterà da 3 a 4 i suoi ispettori nell’impianto. 

 

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