Sarebbe la prima significativa vittoria che la Russia potrebbe offrire alla sua opinione pubblica in questa fase della guerra, dopo una lunga serie di battute d'arresto. Darebbe a Mosca la possibilità di mettere le mani sulle miniere di sale e di gesso della zona. Permetterebbe anche a Ievgheni Prigozhin, l'oligarca russo creatore della milizia mercenaria Gruppo Wagner, di far salire le sue quotazioni. E aprirebbe all'esercito russo le porte verso Bakhmut, all'indomani della nomina del capo di Stato maggiore Valery Gerasimov a comandante delle operazioni sul campo. Sono questi i motivi per cui Soledar, la città del sale, è così importante per Mosca. Tanto importante da aver impegnato l'esercito in uno scontro all'ultimo sangue che gli ucraini hanno paragonato alla battaglia di Verdun, anche se il significato strategico della zona è in realtà minimo, come hanno ricordato gli Stati Uniti. «Anche se Bakhmut e Soledar dovessero cadere in mano ai russi, questo non avrà un impatto strategico sulla guerra e certamente non fermerà gli ucraini né li rallenterà nel tentativo di riconquistare il loro territorio» ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa.
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L'ascesa del Gruppo Wagner
Di certo c'è però che Prigozhin, il creatore del Gruppo Wagner, è sempre sembrato molto interessato ai risvolti economici dell'attacco, puntando, secondo molti osservatori, a impossessarsi delle miniere di sale e di gesso.
Le miniere di sale
La zona intorno a Soledar, ha ricordato la Cnn, comprende grandi miniere di sale: l'area che circonda la città ospita «vaste riserve di sale purissimo che sono sfruttate su scala industriale dal 1881». Non è un caso dunque che lo scontro per la conquista della città sia stato così duro. Oggi Soledar è una città rasa al suolo, dove si sono svolti feroci combattimenti casa per casa. Le immagini satellitari hanno mostrato edifici completamente distrutti e larghi crateri prodotti dai missili. Il governatore ucraino della regione, Pavlo Kyrylenko, ha riferito che dei 10.500 abitanti originari, ne sono rimasti in città soltanto 559.
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