La Finlandia entra nella Nato, addio alla neutralità: ecco come cambiano gli equilibri in Europa (e i rapporti con Putin)

«La bandiera finlandese sarà issata fuori dal quartier generale, quando diventerà il 31esimo membro dell'Alleanza occidentale», ha annunciato il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg

La Finlandia entra nella Nato, addio alla neutralità: ecco come cambiano gli equilibri in Europa (e i rapporti con Putin)
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Lunedì 3 Aprile 2023, 20:06 - Ultimo aggiornamento: 22:39

La Finlandia sarà da domani ufficialmente un membro della Nato. «La bandiera finlandese sarà issata fuori dal quartier generale, quando diventerà il 31esimo membro dell'Alleanza occidentale», ha annunciato il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che si è detto «assolutamente fiducioso» sull'ammissione al più presto anche della Svezia, definendola «una priorità». Intanto l'ingresso della Finlandia, ha precisato Stoltenberg, «aumenterà la sicurezza della Svezia e la integrerà ulteriormente nell'Alleanza». «È stato un errore da parte della Russia invadere l'Ucraina», e «la preoccupazione per una posizione così aggressiva ha portato Finlandia a Svezia a guardare alla Nato come forza politica e militare capace di proteggere la loro indipendenza e sicurezza», ha commentato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Non si è fatta attendere la reazione del Cremlino. «La Federazione russa rafforzerà il suo potenziale militare verso ovest e nordovest in risposta all'ingresso della Finlandia nella Nato», ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko.

Nato, l'allargamento a Est

A differenza dei paesi dell’Europa dell’est entrati di recente nella Nato, Finlandia e Svezia (già membri dell'Unione europea) non sono scossi da conflitti interni e le loro credenziali democratiche sono solidissime. L'ingresso, dunque, è frutto di una scelta di campo deliberata. Non sono paesi che appartenevano all’ex blocco sovietico e al Patto di Varsavia. Al contrario, già dai tempi della guerra fredda – al di là delle loro politiche di non-allineamento – entrambi hanno gravitato nell’orbita geopolitica occidentale. Per la Nato, dunque, non si tratta di un'ammissione di paesi ex-nemici, ma del consolidamento di una lunga storia di rapporti di vicinanza politica e cooperazione.

L’ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia, rispetto agli allargamenti recenti, non rappresenta una espansione verso est, ma verso nord. L’inclusione dei due paesi ha il significato di far rientrare nella Nato il cosiddetto "High North" (l’Alto Nord) che – rispetto all’Europa dell’est – risulta più periferico ma ha una importanza cruciale, soprattutto in prospettiva, per la regione dell’Artico.

Una regione che, in conseguenza dei cambiamenti climatici e la crescente navigabilità, si è rivelata un’arena di nuove competizioni internazionali. Infine, Finlandia e Svezia, a differenza dei paesi entrati nella Nato negli ultimi 25 anni, si distinguono per un livello delle forze armate efficienti e tecnologicamente avanzate.

Il cambiamento nell'opinione pubblica

Finlandia e Svezia, finora, hanno inteso il non-allineamento come precondizione per mantenere rapporti amichevoli ed evitare dispute con la Federazione Russa. Fino a pochi anni fa, la maggioranza dei finlandesi e degli svedesi erano contrari all’ingresso del loro paese nella Nato. Gli orientamenti dell’opinione pubblica sono parzialmente cambiati con la guerra in Georgia del 2008, con la crisi in Ucraina e l’annessione russa della Crimea nel 2014 e ancor di più con l’attuale guerra in Ucraina. In un sondaggio di febbraio 2022, per la prima volta la maggioranza dei finlandesi ha espresso parere favorevole all’ingresso nell'Alleanza: 53% contro il 28% dei contrari. Una rivoluzione copernicana rispetto al ruolo e al grado di coinvolgimento negli affari internazionali che diventare paesi Nato comporta.

I rapporti con la Russia

Entrambi i Paesi scandinavi temono le reazioni della Russia alla loro decisione di entrare nella Nato, nondimeno i timori della Finlandia sono superiori rispetto a quelli della Svezia. La prima condivide con la Russia una frontiera di oltre 1.300 chilometri e ha un’esposizione commerciale (come partner di primo piano negli scambi, oltre a dipendere dalle forniture di gas russo). Vari decenni di non-allineamento non hanno cancellato il ricordo dell’invasione sovietica del 1939-40, infine la Finlandia è più esposta alla competizione sull’Artico e alle contromisure che Mosca potrà prendere in reazione all’ingresso nella Nato, rispetto a quanto lo sia la Svezia.

In secondo luogo, la preparazione militare finlandese è superiore a quella svedese. La Finlandia non ha mai abbandonato la leva obbligatoria, ha continuato a investire molto sulle sue capacità di difesa: può contare su una forza attivabile in tempo di guerra che può raggiungere le 280.000 unità. A dicembre 2021 ha acquistato 64 caccia F 35 Lightining II dagli USA. Questo distingue l’ingresso nella Nato da tutti gli altri: è percepito come particolarmente attrattivo perché il Paese è classificato un "security provider" piuttosto che "security consumer" (quindi un "produttore" piuttosto che un "consumatore" di sicurezza).

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