Deportazione e trasferimento illegale dei bambini dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia. Per questo odioso crimine di guerra la Corte penale internazionale dell’Aia ha emesso il mandato di arresto a carico di Vladimir Putin. Commenta Zelensky: «Una decisione storica». Replica Mosca: «Un provvedimento oltraggioso e inaccettabile, non ha alcun valore». Intervistato dalla Bbc, il procuratore Karim Khan, ha spiegato: «Chi ritiene di poter commettere un delitto di giorno, e dormire bene la notte, dovrebbe forse guardare alla storia. Nessuno pensava che Milosevic sarebbe finito all’Aia».
MECCANISMO
Il provvedimento colpisce anche Maria Lvova-Belova, commissario per i diritti dei bambini in Russia, la protagonista delle politiche di deportazione che candidamente aveva ammesso di avere adottato un quindicenne portato via da Mariupol.
«Non possiamo permettere che i bambini siano trattati come spoglie di guerra. Nuove leggi in Russia, firmate da Putin, hanno reso più facile l’adozione dei bambini ucraini. Questo, fra l’altro, dimostra l’intenzione di rimuovere permanentemente questi bambini dal loro paese», ha sottolineato Khan, la cui figura è equivalente a quella del pubblico ministero, mentre il presidente della Corte, che ha siglato il mandato di arresto, è un polacco, Pietr Homanski, che in una dichiarazione video ha spiegato: «Ora spetterà alla comunità internazionale fare rispettare questi mandati. Il tribunale non dispone di forze di polizia». Tra i tre giudici che hanno preso la decisione, c’è l’italiano Rosario Aitala (55 anni, catanese e docente di diritto internazionale penale alla Luiss). In estrema sintesi: per la Russia, come ha spiegato il Cremlino, questo provvedimento non ha alcun valore (e paradossalmente neanche per gli Stati Uniti, che non hanno mai riconosciuto la Corte, tanto che tre anni fa Trump ha firmato un ordine esecutivo per imporre sanzioni contro i suoi giudici che stavano indagando sui crimini di guerra commessi in Afghanistan da qualsiasi parte). Per Putin, che la Corte non può processare in contumacia, però è un serio problema diplomatico, perché non potrà di fatto viaggiare, se non in paesi come la Cina o la Corea del Nord, altrimenti rischia l’arresto. Anche dal punto di vista diplomatico, non sarà semplice mantenere rapporti con un presidente su cui pende un mandato di arresto per «crimini di guerra». Zelensky: «Il capo di uno stato terrorista e un altro funzionario russo sono diventati ufficialmente sospettati di un crimine di guerra, per la deportazione di bambini ucraini».