Gli oppositori di Putin si riuniscono in Polonia per gettare le basi di una nuova Russia. L'obiettivo è riunire un parlamento alternativo all'Assemblea federale russa che approvi una nuova costituzione e guidi il Paese dall'estero nella transizione verso la democrazia. Ne ha dato notizia Newsweek, che ha parlato di una riunione organizzata da 65 persone tra cui diversi ex esponenti della Duma, una delle due Camere del Parlamento russo.
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PUTIN E LE DIFFICOLTA' SUL FRONTE
Secondo Newsweek l'invasione russa dell'Ucraina e le difficoltà incontrate dalle truppe di Mosca hanno galvanizzato il movimento anti-Putin all'estero. Gli oppositori hanno quindi deciso di convocare il primo Congresso dei deputati del popolo della Russia a Jablonna, un sobborgo di Varsavia.
LA POSIZIONE DEGLI OPPOSITORI
Uno degli organizzatori del congresso, sostiene Newsweek, è Ilya Ponomarev, oppositore di Putin, ex membro della Duma e unico deputato ad aver votato contro l'annessione della Crimea nel 2014. Dal 2016 vive in Ucraina e afferma: «Abbiamo invitato tutti. Una risoluzione speciale chiederà a tutti i gruppi politici di unire le forze e di inviare i loro rappresentanti. Si tratta di un'assemblea di deputati. Io presenterò la mia posizione ma alla fine sarà la maggioranza a decidere quale strada bisognerà seguire». Il congresso di Jablonna, assicurano gli organizzatori, è dunque aperto a tutti i filoni dell'opposizione, qualunque siano i loro dubbi. «Possono unirsi a noi e presentare le loro opinioni».
GLI OBIETTIVI
Tra gli organizzatori, ricorda Newsweek, c'è anche Mark Feygin, avvocato, ex membro della Duma, il quale ha riconosciuto che tra i movimenti di opposizione a Putin ci sono delle divergenze. «Non esiste un'unica strategia per interagire con tutti i diversi centri di potere», ha detto riferendosi al sostegno internazionale, principalmente in Ucraina, Unione Europea, Regno Unito e Stati Uniti, che ci si aspetta una volta conclusi i lavori del congresso. Alcuni esponenti dell'opposizione, infatti, non riconosceranno la riunione di Jablonna. Ma l'obiettivo resta quello di convincere i governi stranieri a rinunciare al riconoscimento ufficiale dell'Assemblea federale russa.
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