Putin, ecco cosa c'è dietro l'ultimo pesante attacco russo: propaganda, debolezza e la strategia anomala sui missili

Ciò che ha sorpreso dell'attacco di giovedì è il ricorso a una variegata tipologia di missili: da una parte i sofisticati Kinzhal, dall'altra vecchi missili che avrebbero un'altra vocazione distruttiva

Putin, ecco cosa c'è dietro l'ultimo pesante attacco russo: propaganda, debolezza e una strategia anomala sui missili
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 10 Marzo 2023, 17:02 - Ultimo aggiornamento: 18:42

Nel furioso attacco di giovedì, con almeno 84 missili lanciati in Ucraina dai tre mari (Caspio, Nero e d'Azov), c'erano anche 6 Kinzhal, gli ipersonici che la contraerea di Kiev non può intercettare. Le forze armate ucraine in un primo momento hanno spiegato che un attacco come quello di giovedì aveva pochi precedenti. Ma oggi un esponente dell'aeronautica dell'Ucraina, il colonnello Yuri Ignat, ha precisato: non è vero che giovedì la Russia ha usato per la prima volta così tanti missili ipersonici. Ha aggiunto: «Hanno già usato fino a due dozzine di questi missili per questa guerra. Ora i russi ne hanno poco più di cinquanta. E se togli i sei di giovedì, sono ancora meno». Tesi ucraina (ovviamente di parte ma comunque da prendere in considerazione): gli arsenali di Mosca non sono infiniti. «E per produrre nuovi Kinzhal serve tempo, non si fa rapidamente» precisa Ignat.

Putin, la strategia di Mosca

Ciò che ha sorpreso dell'attacco di giovedì però è il ricorso a una variegata tipologia di missili.

Secondo Business Insider «la Russia ha utilizzato una mix di armi per il suo attacco mortale, compreso il Kh-22: un vecchio missile di tipo sovietico progettato non per demolire edifici, ma per affondare e distruggere gruppi di portaerei in mare». Qui emerge l'anomalia: da una parte Mosca utilizza i costosi e sofisticati Kinzhal, dall'altra ricorre a vecchi missili che avrebbero un'altra vocazione distruttiva, non sono stati progettati per colpire le città. Sembra quasi che si stiano svuotando gli arsenali, anche se secondo l'Intelligence lituana Mosca ha i mezzi per portare avanti almeno per altri due anni questa aggressione all'Ucraina.

Gli altri missili russi

Il Kh-22, spiegano gli esperti, è impreciso ma difficilmente può essere intercettato. Ha una testata di 900 chili e a gennaio in Ucraina ha fatto esplodere dei condomini, causando 40 vittime tra i civili. Ma qual è il senso di un uso così smodato ma anche eterogeno di missili? Business Insider cita la valutazione di un analista, Ian Williams del Center for Strategic and International Studies: «L'uso di quel missile è un segno che la Russia sta ricorrendo a un "approccio da lavello da cucina". Stiamo vedendo di tutto al momento: nuovi missili, missili più vecchi. Resta difficile da comprendere la logica. I Kh-22 sono fondamentalmente usati come armi terroristiche, senza un reale scopo militare. I russi stanno inondando lo spazio aereo ucraino con un sacco di schifezze, confondendo un po' le difese aeree».

 

La mossa di Mosca

Secondo Williams però emerge un approccio a breve termine dei russi, poco lungimirante perché quei missili dovrebbero restare negli arsenali come scorta per scenari differenti (e del tutto eventuali) come respingere la Marina Usa o in uno scontro navale con la Nato, invece vengono lanciati contro le abitazioni: «È quasi come dicessero: "Lancia tutto ciò che possiamo contro di loro in questo momento, in qualsiasi modo. Poi ci penseremo"».

Osserva l'Intelligence britannica: «L'intervallo tra le ondate di attacchi dell'esercito russo all'Ucraina sta probabilmente aumentando perché la Russia ha ora bisogno di stoccare una massa di missili di nuova produzione direttamente dall'industria prima di poter effettuare dei raid abbastanza massicci contro le difese aeree ucraine».

Mosca giovedì ha giustificato l'attacco dicendo che era una vendetta per alcune azioni ucraine in territorio russo, ma appare evidente che gli scopi sono altri: terrorizzare la popolazione ucraina; non consentire ai cittadini, anche in regioni lontane dal Donbass, di condurre una vita normale; danneggiare le infrastrutture energetiche sperando che gli ucraini, se restano senza corrente o acqua, chiedano al proprio governo di arrendersi all'invasore. Per ora, va detto, questa strategia non sta funzionando.

La propaganda

Ma in qualche modo Mosca deve offrire risultati alla propria opinione pubblica, visto che dopo l'arretramento nell'area di Kharkiv e di Kherson, conseguente alla controffensiva ucraina, di fatto si sta assistendo a una guerra di logoramento, senza vittorie significative per i russi. Anche la presa di una piccola città come Bakhmut, in una battaglia in cui i russi, secondo gli ucraini, hanno perso più uomini che in tutta la guerra in Afghanistan, sta richiedendo molto più tempo del previsto. 

E allora guadagna significato la valutazione degli analisti dell'Isw (Institute for the study of war): «Il bombardamento del 9 marzo sull'Ucraina, il più grande attacco aereo della Federazione Russa nel 2023, non ha portato alcun vantaggio sul campo di battaglia e fa parte di un'azione di propaganda. Il Cremlino ha probabilmente lanciato deliberatamente missili che il sistema di difesa aerea ucraino non può intercettare per ottenere risultati nello spazio informativo russo, nonostante la riduzione delle scorte di tali missili»

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