Putin, bombe invisibili sulle case a Uman: in Ucraina torna l'incubo nelle città, 23 morti

Occidente preoccupato: nonostante le sanzioni, la Russia non è a corto di armi

Putin, bombe invisibili sulle case a Uman: in Ucraina torna l'incubo nelle città, 23 morti
di Marco Ventura
4 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Aprile 2023, 23:37 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 07:51

La strage degli innocenti avviene di notte, preceduta dal sibilo terrificante di due missili da crociera russi che si schiantano su un condominio di nove piani dove vivono le famiglie. Morte e distruzione. Il fumo che non finisce più di sprigionarsi dalle macerie. I corpi di anziani, donne, diversi bambini compreso un neonato, vengono estratti uno dopo l’altro per tutto il giorno e solo quando cala il buio di un’altra notte il capo dell’amministrazione regionale di Cherkasy, Ihor Taburets, chiude i conti dei sopravvissuti e dice che «ormai, dalle condizioni del palazzo, a mio avviso, non c’è speranza di trovare altri superstiti». Il bilancio è 23 morti, fra cui quattro bambini, due di 10 anni, nella cittadina di Uman, lontano dalle prime linee, un obiettivo senza alcuna ragione militare, in una devastazione di appartamenti dove nessuno si aspettava un attacco. Siamo nel cuore dell’Ucraina, 215 km a sud di Kiev. Altri due morti a Dnipro, una giovane mamma di 31 anni e la figlia di 2. Altri innocenti.

Bersaglio

Sul canale Telegram del ministero della Difesa russo è comparsa la foto del lancio di un missile con la scritta: «Giusto sul bersaglio».

Immediata la reazione di Andriy Yermak, il braccio destro di Zelensky. «Il ministro dell’Omicidio della Federazione russa è felice di aver colpito un edificio civile con un missile e di avere ucciso dei civili». Tra le vittime, a Uman, una donna di 75 anni che viveva in una casa vicina ed è stata stroncata da un’emorragia interna. Tra i 18 feriti, tre bambini. L’attacco notturno, feroce e indiscriminato, segnala un cambio di strategia. Fallita l’offensiva di mesi e mesi contro le infrastrutture energetiche, in attesa della prevista controffensiva ucraina per la quale dovrebbero mancare poche ore, i generali passano alla intimidazione dei civili. Al massacro. «L’attacco ha raggiunto i suoi obiettivi, tutte le strutture designate sono state colpite», dichiara il portavoce del ministero della Difesa russo, generale Igor Konashenkov. Mosca sostiene di avere colpito i palazzi in cui si raccoglievano i soldati della riserva per il contrattacco di Kiev (colpita anche la capitale), oltre al quartier generale ucraino a Bakhmut che ancora non è del tutto caduta. Ma lo spettacolo della torre per abitazioni sventrata e fumante li smentisce. Una delle condomine, Halina, racconta alla Ap di essersi ritrovata coperta di schegge di vetro accanto al marito, le fiamme si alzavano fuori dalla finestra, e ha subito telefonato all’amica vicina di pianerottolo, finché è andata a cercarla e l’ha trovata morta, nel suo appartamento. Un’altra residente, Olha Turina, cercava disperatamente i compagni di classe di suo figlio. Fuori dalla torre, i sacchi neri per i cadaveri. Un trentatreenne citato dalla France Press non si dava pace urlando «i miei figli sono sotto le macerie».

 

Soccorsi

In forze i soccorritori, 150, che scavavano tra i detriti. Sul posto pure le squadre di psicologi. «L’attacco ai civili è intenzionale», afferma il presidente ceco, Petr Pavel, in visita in Ucraina. Altre macerie 10 km a sud della capitale. I responsabili della contraerea ucraina fanno sapere di avere abbattuto 21 missili Kh-101 e Kh-555 su 23, e due droni. Quanto ai sistemi Patriot occidentali, quelli arrivati sarebbero dislocati a difesa di strutture critiche come le centrali nucleari. Inoltre, le munizioni scarseggiano, gli ucraini sono costretti a selezionare i bersagli. I missili sarebbero stati lanciati da aerei strategici Tu-95 dislocati sul Mar Caspio. Il giorno prima, i Kalibr erano partiti dalle unità della Flotta del Mar Nero contro il porto di Mykolaiv. Secondo l’Institute for the Study of war, i russi userebbero adesso sistemi creativi per rendere i missili non intercettabili, con impostazioni rispetto al terreno e altezze programmate differenziate, e cambiamenti multipli delle traiettorie per ingannare la difesa aerea. Putin ieri ha sancito con la firma a un decreto le basi (il)legali della bonifica etnica nei territori occupati. Le quattro regioni dell’Ucraina «annesse sono terre storiche russe e i loro abitanti parte del nostro popolo». Chiunque non accolga a braccia aperte gli invasori, sarà considerato una «minaccia alla sicurezza nazionale», e potrà essere espulso. Al suo posto, sono pronte le famiglie delle repubbliche più povere russe. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA