Prova a strangolare il figliastro di 5 anni 70 volte e lo tortura tenendogli la testa sott'acqua: «Lo odio»

Prova a strangolare il figliastro di 5 anni 70 volte e lo tortura tenendogli la testa sott'acqua: «Lo odio»
di Federica Macagnone
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Martedì 9 Giugno 2020, 21:21
Per lui calci, pugni e torture ogni volta che il papà lo lasciava a casa con la matrigna. Adesso l’incubo per questo bimbo di 5 anni dell’Idaho è finito: all’ennesima aggressione il padre ha notato qualcosa che non andava e lo ha portato in ospedale, dove i medici sono riusciti a risalire a ogni singolo marchio lasciato sulla pelle da quella donna che per un anno e mezzo ha torturato il figliastro solo perché «lo odiava».
 
Adesso LaShauna Eskeets, 28enne di Idaho Falls, è stata arrestata. Non potrà più fare del male a nessuno, ma quello che la polizia ha scoperto a è un elenco di torture degno di un film dell’orrore. Tutto è stato scoperto il 17 maggio quando il papà, insospettito da alcuni segni sul collo del figlio, ha deciso di portarlo all'Idaho Falls Community Hospital. In un primo momento la donna ha raccontato che il piccolo si era ferito provando a scavalcare il cancello, ma i medici hanno notato una serie di lesioni sospette. Oltre al fatto che il piccolo era denutrito, aveva delle costole rotte, una frattura a un braccio, lividi e abrasioni attorno alle caviglie. Quando gli hanno chiesto cosa fosse successo, il bimbo, terrorizzato dalla donna, ha detto di essere stato sculacciato perché aveva mangiato una torta.

Solo quando gli è stato detto che Eskeets non poteva più punirlo, ha finalmente parlato, aprendo uno squarcio su quello che accadeva tutti i giorni quando il padre era via per lavoro. La donna aveva tentato di strangolarlo una settantina di volte, gli aveva tenuto la testa sott’acqua nel lavandino fino a farlo svenire almeno una trentina di volte e, quando aveva provato a ribellarsi, lo aveva legato. Senza contare i calci, i pugni e le botte in testa. Il padre, sentendo quelle parole, è scoppiato a piangere dicendo di non aver mai capito nulla di quello che succedeva mentre lui non c’era.
 
Interrogata dalla polizia, la donna ha ammesso di aver abusato del figliastro per più di un anno e mezzo per la frustrazione, dicendo che aveva problemi a crescerlo perché si comportava male. Quando ancora la famiglia viveva in Arizona si limitava a tenerlo chiuso in stanza. Ma quando a gennaio del 2019 si sono trasferiti in Idaho, lontani dai parenti, sono iniziate le violenze. La donna ha ammesso di aver picchiato il bambino, di averlo tenuto con la testa sott’acqua e di aver provato a strangolarlo perché non riusciva ad amarlo ed era infastidita da lui. Un detective che l’ha interrogata ha detto che Eskeets ha confessato di odiare il bambino.
 
Dopo l’arresto di Eskeets, il 29 maggio, il bambino e suo fratello minore sono stati dati in affidamento. La donna è detenuta in prigione con una cauzione fissata a 500mila dollari. Se venisse giudicata colpevole di lesioni e violenza su un minore potrebbe essere condannata a 75 anni di carcere.
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